Il consigliere regionale Mpa, Francesco Mollica, con una interrogazione, ha chiesto al Presidente della Giunta “se realmente si vuole incrementare la disponibilità di alloggi sociali con effetti positivi sui prezzi delle case”
Nell’interrogazione, il consigliere Mollica, oltre a chiedere se, realmente si ha l’intenzione di incrementare la disponibilità di alloggi sociali con i relativi effetti positivi sui prezzi delle case, chiede, anche, di sapere se si intende “migliorare l’ambiente urbano nelle aree degradate o abbandonate delle città, nonchè adeguare e sviluppare le opere di urbanizzazione e ampliare la dotazione di servizi”.
“La Giunta regionale – ricorda Mollica – con delibera n. 197 del 15 febbraio 2011 ha previsto una ulteriore proroga, di complessivi 45 giorni, dei termini di espletamento della procedura da parte dei Comuni ad alta intensità abitativa per la realizzazione di programmi integrati di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana. I Comuni interessati, entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera di approvazione dell’Avviso pubblico, ossia dall’aprile 2010, dovevano individuare con un apposito provvedimento gli ambiti urbani di intervento sui quali i soggetti pubblici potevano presentare proposte di programmi integrati e, nello stesso tempo, dovevano approvare un bando ad evidenza pubblica con oggetto la presentazione delle proposte. Con un primo rinvio dei termini gli stessi Comuni dovevano entro 180 giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata, e precisamente il Bur n. 41 del 16 ottobre 2010, le proposte di programma da realizzare. Ma, attualmente – sottolinea Mollica – alcuni dei Comuni (Potenza, Matera, Melfi, Policoro) interessati all’avviso pubblico in questione hanno espresso la necessità di prorogare i termini stabiliti nello schema del bando regionale e nei bandi approvati e pubblicati dai Comuni. Allora chiedo – aggiunge – quali sono i motivi reali per cui i Comuni hanno chiesto una ulteriore proroga dei termini di presentazione dei programmi e perché, se il ritardo fosse dovuto ad una mancanza di proposte, non hanno presentato al Dipartimento Ambiente della Regione propri progetti quale diretto soggetto attuatore”.
“Se è pur vero – afferma il consigliere regionale Mpa – che la Costituzione non esplicita un diritto all’abitazione in senso stretto, dal complesso delle disposizioni relative al rispetto della persona umana e delle condizioni minime di convivenza civile, emerge con certezza che l’esigenza della casa assume i connotati di un interesse legittimo, di una pretesa, dunque, tesa a soddisfare un bisogno sociale ineludibile, un interesse protetto, cui l’ordinamento, soprattutto a livello locale, deve dare adeguata soddisfazione entro tempi certi e veloci”.