Nell’interrogazione sottoscritta anche dal presidente Viti “espressa perplessità perché sembrerebbe che l'area industriale della Valbasento, uno dei siti nazionali inquinati, non sia ricompresa tra le aree che l'Eni sarebbe disposta a bonificare”
Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Dalessandro, avendo appreso della proposta transattiva avanzata dall'Eni al Ministero per l'Ambiente, per chiudere la partita dei siti industriali inquinati, ha presentato una interrogazione al presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, e all'assessore all'Ambiente, Agatino Mancusi, per conoscere lo stato delle operazioni di bonifica nella Valle del Basento.
"La proposta di transazione per la bonifica di nove siti inquinati a suo tempo dichiarati di interesse nazionale – ha chiesto Dalessandro – prevede risarcimenti per cinque delle aree industriali ubicate al Sud: Napoli Orientale, Priolo, Gela, Crotone e Brindisi. Come mai la Basilicata, che pure ospita siti nazionali, è esclusa da queste attenzioni che prevedono interventi di ben 2,3 miliardi di euro per operazioni di bonifica e riparazioni ambientali?".
"L'offerta dell'Eni per chiudere ogni lite in essere con i vari territori e restituire le aree a nuove attività che potrebbero essere avviate sugli stessi siti – secondo Dalessandro e Viti – prevede anche devoluzioni a programmi di sviluppo locale finalizzati a creare nuove opportunità di lavoro e ci si chiede perché non debba riguardare anche la Basilicata che ha pagato un prezzo così alto per aver ospitato lungo la Valle del Basento, da Ferrandina a Pisticci, insediamenti dell'Eni e delle sue controllate, di industrie chimiche che hanno lasciato al territorio disoccupazione, un ammasso di ferraglie e suoli inquinati".
"Occorre ridare fiducia – hanno sostenuto gli esponenti del Pd – ad un'area mantenuta ancora viva da un gruppo di piccole aziende, anche locali, che pur lottando per la sopravvivenza contribuiscono a tenere in vita un sistema produttivo costretto, quotidianamente, a fare i conti con carenze infrastrutturali e servizi appena sufficienti. Per farlo è necessario che quest’area torni ad essere al centro delle politiche industriali regionali con un progetto di rilancio complessivo dell'intera Valle del Basento che non può più prescindere dal poter disporre di azioni pubbliche finalizzate a ricercare nuove tecnologie, e a perseguire le vie della ricerca e della innovazione. La condivisa volontà di riaprire la trattativa con il Governo nazionale sullo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della Basilicata, potrebbe essere l'occasione per affidare all'area industriale di Pisticci e Ferrandina una nuova missione di sviluppo. Se lo facessimo – hanno concluso Dalessandro e Viti – avrebbero maggiore incisività anche i numerosi bandi emanati dal Dipartimento Attività Produttive della Regione e, probabilmente, avremmo dato il via ad una stagione di crescita di questo territorio".