“Siamo in prima fila per affrontare a livello locale e non solo, con gli strumenti che l’Europa mette a disposizione, le numerose problematiche legate all’immigrazione e all’integrazione degli stranieri. L’integrazione è possibile se agli stranieri sono aperte le porte del lavoro in condizioni dignitose e se gli stessi vengono resi partecipi della vita delle nostre comunità”. Con queste parole il sindaco di Palazzo San Gervasio (Pz), Michele Mastro, ha aperto il primo meeting di coordinamento del Progetto IN.TO.EU. ( INclusive TOwns in action for a shared EUropean strategy of inclusion), ospitato nel Comune bradanico. Il progetto, che vede Palazzo San Gervasio capofila, è stato presentato dalla società Identity Formation nell’ambito del programma Europe For Citizens.
Nella due giorni di approfondimenti tenutasi nella città lucana si sono alternati amministratori locali, cittadini e rappresentanti delle associazioni con l’obiettivo di confrontare esperienze, punti di vista e presentare proposte idonee a creare un modello che tenga conto delle problematiche connesse all’immigrazione e all’esigenza di realizzare l’integrazione dei cittadini extracomunitari che raggiungono l’Italia e l’Europa. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle municipalità di Alcanadre (Spagna), Durazzo (Albania) e Olympia (Grecia), partner di Palazzo San Gervasio nel progetto IN.TO.EU. Le città del partenariato sono tutte accomunate dal costante arrivo di cittadini extracomunitari in diversi periodi dell’anno che intendono svolgere lavori in agricoltura (i casi di Alcanadre e Palazzo) o spostarsi in altri Stati europei (le esperienze di Durazzo e Olympia).
“La situazione di Palazzo San Gervasio – ha detto l’avvocato spagnolo Marta Munoz – è molto simile a quella di Alcanadre, dove ogni anno migliaia di stranieri giungono nella regione de La Rioja per la raccolta delle uve. Alcanadre è famosa per la produzione di uno dei migliori vini della Spagna. Gli stranieri spesso sono sottoposti a condizioni di sfruttamento ed è opportuno che vengano elaborate, partendo dal basso, proposte formulate direttamente da chi vive direttamente il fenomeno dell’immigrazione”.
Significativo anche l’intervento di Ina Xhakoni, direttore delle politiche al turismo e progetti turistici della municipalità di Durazzo. “La nostra città – ha affermato -, con il suo porto commerciale, il più importante dei Balcani, è la porta d’ingresso nell’Europa mediterranea. L’Albania ha fatto i conti e li fà tuttora con importanti flussi migratori. Da popolo che ha raggiunto l’Italia e l’Europa adesso siamo impegnati ad accogliere tante persone provenienti soprattutto dal Medio Oriente. Ci siamo dotati di nuovi strumenti legislativi e la partecipazione a Palazzo San Gervasio è l’esempio migliore di partecipazione attiva nel contesto europeo”.
Andy Christodoulopoulou della municipalità di Olympia ha portato l’esperienza di un Paese, la Grecia, impegnato in prima fila ad accogliere centinaia di migliaia di profughi siriani, afghani ed iracheni. “La legislazione greca – ha evidenziato – si è evoluta molto negli ultimi anni e mette a disposizione delle garanzie specifiche per i cittadini stranieri, che, disperati, sfuggono da guerre e carestie”.
Le project manager di Identity Formation, Maria Italia Insetti e Laura Zuccato hanno illustrato gli obiettivi di IN.TO.EU. ed il crono-programma dei lavori. Nei prossimi mesi il tavolo di lavoro si trasferirà in Spagna, poi sarà la volta di Grecia ed Albania con la chiusura dei lavori, nel 2017, nuovamente a Palazzo San Gervasio. Nel meeting di IN.TO.EU. sono anche intervenuti Pietro Simonetti, (Coordinatore dell'Osservatorio Regionale sulla migrazione della Regione Basilicata), Ottorino Arbia dell’Arci Basilicata e Valerio Giambersio (Direttore esecutivo della Fondazione “Città della Pace per i bambini Basilicata”).
Per allargare al massimo la platea dei soggetti coinvolti l’iniziativa è stata trasmessa in streaming su facebook all’indirizzo www.facebook.com/In_To_Eu_
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