“Lo stato di agitazione dei lavoratori della Inpes per il rispetto dei diritti contrattuali vede tutti i sindacati confederali di categoria unitariamente – Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil – sostenere una vertenza che ha aspetti particolarmente delicati specie per il futuro di circa 170 posti di lavoro e pertanto di una realtà occupazionale molto significativa per la nostra regione”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma.
Nel sottolineare che “l’azienda, come purtroppo gran parte di quelle italiane, risente del mancato pagamento di commesse e di lavoro eseguiti, oltre che di problemi derivanti dal sistema del credito bancario non certamente favorevole alle imprese specie in questa difficilissima congiuntura economica”, Palma aggiunge che “il caso specifico della Inpes si incastra con un’altra vertenza che come sindacati dei lavoratori edili stiamo seguendo da qualche settimana, quella del Gruppo Decimpegnato a Potenza nei lavori del cosiddetto nodo complesso Gallitello, al quale Inpes ha fornito commesse non pagate. Poiché siamo fortemente interessati a garantire agli operai la corresponsione dei salari e degli altri emolumenti contrattuali al pari del mantenimento dei posti di lavoro e quindi della continuità produttiva dell’azienda chiediamo – riferisce il segretario della Feneal – la convocazione di un incontro per definire un piano di rientro dell’arretrato maturato dai dipendenti e contestualmente un crono programma di ripresa della produzione. Per il sindacato – conclude – non può esserci una linea netta di demarcazione tra salario e chiusura dell’azienda ma solo ed esclusivamente un atteggiamento di responsabilità nell’interesse dei lavoratori”.
bas 08