Il garante ha illustrato la sua proposta per un sistema regionale integrato di educazione, istruzione e servizi sociali, “al fine di rendere realmente funzionale il sistema dei servizi ai minori”
Un sistema regionale integrato di educazione, istruzione e servizi sociali per l’infanzia è l’oggetto di una proposta che il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano ha illustrato, ieri sera, in quarta Commissione consiliare presieduta da Luigi Bradascio (Pp).<br /><br />“La mia – ha esordito Giuliano – è una sollecitazione affinché al più presto si possa predisporre un testo normativo teso a definire una disciplina organica che riordini la struttura del sistema istituzionale per i servizi all’infanzia e a ridefinire la tipologia dei servizi che devono essere corrisposti in funzione della piena soddisfazione dei diritti di cui sono titolari quei bambini e quelle bambine fino alla soglia della scuola di primo ciclo e dei bisogni delle loro famiglie. La disciplina, infatti, si rivolge specificatamente ai minori dalla nascita ai sei anni di età, comprendente sia la prima infanzia, da zero a tre anni, che la seconda infanzia, da quattro a sei anni”.<br /><br />Per quanto concerne la dotazione finanziaria Giuliano ha spiegato che necessitano circa “trentasei milioni di euro per dare assistenza a dodicimila bambini della nostra regione con una ricaduta occupazionale di circa mille addetti ai lavori, educatori e psicologi, figure che sappiano interpretare e decodificare bene i messaggi che i bambini ci inviano . L’idea di questa proposta – ha proseguito il garante – va nella direzione di aiutare i bambini ma soprattutto di sostenere le famiglie nel processo formativo. La realizzazione di tutto il Sistema regionale di educazione, istruzione e servizi sociali per l’infanzia necessità di un finanziamento plurimo, cui concorrono, secondo competenze differenziate e con dotazioni finanziate afferenti ai rispettivi bilanci, i soggetti costituenti il Sistema Istituzionale”. Giuliano ha fatto riferimento al decreto legislativo in vigore che prevede “un bonus di 150 euro a bambino per un totale di circa 12 milioni di euro e al fondo sociale europeo con fondi che potrebbero coprire il 30 per cento del progetto. La Regione Basilicata – ha proseguito – dovrebbe partecipare con circa 12/13 milioni di euro”.<br /><br />I principi fondamentali cui fa riferimento la proposta riguardano il riconoscimento di diritti soggettivi ai minori; il carattere di universalità e la gratuità della fruizione di tali diritti. E poi l’integrazione dei servizi socio-assistenziali con quelli socio-sanitari. “La piena applicazione dei diritti dei minori – ha concluso Giuliano – è realizzabile solo se il costo dei servizi per l’infanzia (al pari di quelli per l’adolescenza) sarà sostenuto collegialmente da tutti i soggetti istituzionali costituenti il sistema integrato regionale”.<br /><br />Nel breve dibattito che è seguito Pace, Napoli e Spada hanno sottolineato che è necessaria una interlocuzione con il governo regionale per verificare la compatibilità finanziaria della proposta del garante, prima che si passi all’esame del testo.<br /><br />Erano presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Bradascio (Pp) i consiglieri Spada e Lacorazza (Pd), Pace (Gm) e Napoli (Pdl-Fi).