Il capogruppo dell’Mpa chiede trasparenza sui dati dell’incidente oleodotto a Bernalda e verifica del grado di adeguatezza e sicurezza tecnologica e gestionale delle aree e dei cittadini coinvolti
Il consigliere regionale dell’Mpa Francesco Mollica ha presentato una interrogazione al presidente della Giunta e all’assessore all’Ambiente per conoscere “quali sono i dati effettivi sull’entità della fuoriuscita di petrolio dall’oleodotto Viggiano-Taranto, la dinamica approfondita e dettagliata dell’accaduto, lo stato di compromissione dei terreni interessati dallo sversamento, la superficie di terreno interessata dallo sversamento e la sua natura, ma soprattutto per conoscere quali sono state le cause dell’incidente e perché l’impianto di monitoraggio, nei giorni precedenti l’accaduto, non ha rilevato anomalie”.
“Il centro oli di Viggiano (Pz) – ricorda il consigliere – è collegato con la raffineria di Taranto tramite un oleodotto di proprietà dell’ENI di circa 140 chilometri di lunghezza che presenta, lungo il percorso, 23 pozzi di monitoraggio telematico e altri 5 pozzi di monitoraggio manuale settimanale, uno dei quali sito nel territorio del Comune di Bernalda (Mt). Nella notte tra venerdì 9 e sabato 10 marzo, si è verificato, un guasto alla valvola presente all’interno del pozzo di monitoraggio, in agro di Bernalda, in località Pizzica con uno sversamento, secondo le notizie finora raccolte, di ‘alcune decine di metri cubi di olio’ in una area di poco più di un ettaro di terreno fortemente argilloso e ricco di falde acquifere, essendo situato tra i fiumi Basento e Bradano. Alcuni agricoltori della zona hanno avvertito un forte odore di petrolio nei giorni precedenti l’evento ma la Regione ha rilasciato un comunicato stampa ufficiale soltanto il 10 marzo, molte ore dopo l’accaduto mentre l’Eni, appena avvertita dell’incidente, è immediatamente intervenuta con mezzi ed uomini per ripulire il petrolio in superficie seppur giustificandoli solo quali opere di manutenzione ordinaria”.
“La rete di monitoraggio dell’oleodotto – sottolinea Mollica – segnala eventuali anomalie soltanto se lo sversamento supera una determinata soglia, pertanto, l’Eni non si è accorta dell’avvenuto sversamento. Secondo quanto dichiarato da Donato Viggiano, dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, nelle ore immediatamente successive l’accaduto l’Eni avrebbe dovuto consegnare ‘una prima relazione descrittiva delle azioni attivate fino a questo momento’, ma ciò non si è verificato, e dovrà predisporre in tempi rapidissimi il piano di caratterizzazione del sito e della relativa bonifica ma anche ciò non si è verificato”.
“La popolazione della città di Bernalda è in forte apprensione per l’accaduto e per le mancate, univoche e approfondite risposte delle istituzioni e che l’incidente verificatosi è di grave impatto sul territorio, a forte vocazione agricola e turistica”, conclude Mollica per il quale “occorre mettere in campo da parte dell’Eni e della Regione Basilicata azioni immediate per far fronte alle conseguenze del grave incidente e soprattutto azioni future prevenirne altri incidenti del genere. In tale attesa chiedo se non ritengano sia il caso di sospendere l’attività della condotta fino a quando non si avrà la certezza di poter garantire la sicurezza ai lavoratori e all’ambiente”.