Il capogruppo dell’Idv, al presidente De Filippo, chiede una conferenza sulla criminalità nelle campagne
“Quali azioni è possibile mettere in campo a sostegno degli agricoltori, in particolare di Scanzano Ionico, Policoro, Pisticci e Rotondella che da anni sono vittime del racket della criminalità?”. La domanda è contenuta in un’interrogazione del consigliere regionale dell’Idv, Nicola Benedetto, presentata all’assessore all’Agricoltura Mazzocco e al presidente della Giunta De Filippo. L’interrogazione fa riferimento a “quanto accaduto nell’azienda Piraccini di Scanzano Jonico – spiega il consigliere – dove nella tarda serata di lunedì 6 giugno è divampato un incendio che ha provocato gravi danni alle strutture, capannoni e colture”.
“La vicenda – continua Benedetto – richiede, innanzitutto, una rapida conclusione delle indagini per accertare le cause dell’incendio ed esige più mezzi, uomini e strumenti delle forze dell’ordine nelle aree agricole dell’intero Metapontino, oltre ad una forte reazione della società civile per isolare e sconfiggere sul nascere possibili nuovi tentativi di penetrazione ad opera della criminalità organizzata”.
Nel sottolineare che “l’azienda Piraccini poco più di due anni fa ha subito un precedente atto intimidatorio”, Benedetto evidenzia “il clima di grande apprensione che si è diffuso rapidamente a Scanzano e nel Metapontino tra gli agricoltori”.
“Come sempre accade in questi casi, gli agricoltori, non sanno cosa fare in una fase importantissima per la raccolta e la commercializzazione della frutta. Tutto ciò mentre ci sono aziende del Metapontino, non va dimenticato, che attendono gli sviluppi della concertazione Regione-Stato in riferimento alle provvidenze per i danni dell’alluvione del primo marzo”.
“Una concertazione che, purtroppo – aggiunge il consigliere – non registra la preoccupante situazione di stasi che va rapidamente superata anche con azioni di protesta istituzionale e popolare”.
“La gravità della pesante presenza della criminalità nelle campagne – sottolinea Benedetto – è peraltro a conoscenza dell’autorità giudiziaria e di polizia, come testimonia l’istituzione, nell’ambito della Direzione nazionale antimafia, di uno specifico servizio per combattere l’allarmante fenomeno in tutte le regioni del Sud, sia pure con situazioni differenziate tra loro”.
“Per questo – conclude Benedetto – ciascuno deve fare la sua parte per non lasciare soli gli agricoltori a combattere la battaglia per la legalità che riguarda tutti. La Regione può farsi promotrice di una conferenza sull’ordine pubblico in agricoltura con forze dell’ordine, magistratura, organizzazioni professionali di settore e Comuni, istituti privati di vigilanza, guardie volontarie della Provincia, oltre che accrescere con aiuti finanziari la possibilità del ricorso ad assicurazioni che oggi per l’alto costo delle polizze scoraggiano tantissimi titolari di aziende”.