Inac-Cia su diritto alla salute in aree rurali

Ad un mese e mezzo dall’entrata in vigore in Basilicata dei ticket sulla specialistica ambulatoriale cresce il numero di agricoltori e familiari di agricoltori che rinuncia alle prestazioni prescritte dai medici di famiglia: è l’allarme lanciato dal Patronato INAC-CIA in occasione del Secondo Report Sociale per la “protezione dei diritti del cittadino utente”.
“La necessità nelle aree agricole e rurali lucane di avere tempestivi servizi socio-sanitari, secondo un'indagine che abbiamo condotto – sottolinea il direttore regionale dell’INAC-CIA Vito Pace – raggiunge picchi molto elevati (95 per cento) soprattutto tra gli anziani non autosufficienti. La tipologia di disabilità più diffusa è quella legata alle difficoltà di svolgimento delle attività quotidiane di cura della propria persona (3 per cento della popolazione totale). Segue la disabilità nel movimento (2,2 per cento), il “confinamento individuale a casa” (2,1 per cento) e, infine, la disabilità sensoriale (1 per cento). L'invecchiamento della popolazione che vive nelle aziende agricole e nelle contrade rurali – sottolinea ancora Pace – contribuisce ad una progressiva espansione del fenomeno della non autosufficienza”.
“Per questa ragione riteniamo necessario porre il problema di una revisione del provvedimento dei ticket sulla specialistica ambulatoriale in quanto l’individuazione delle categorie esenti è estremamente riduttiva e non risolve la questione”.
“Per l’INAC-CIA –conclude Pace – la prossima Finanziaria Regionale è l’occasione di una verifica scrupolosa sull’effetto ticket e per una modifica del provvedimento accogliendo le sollecitazioni del mondo agricolo”.

BAS 05

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