Nella riunione di questa mattina, intervenuti i rappresentanti dell’Autorità di Bacino e dei Consorzi di Bonifica “Vulture – Alto Bradano”, “Alta Val D’Agri” e “Bradano – Metaponto”
Secondo quanto stabilito con la risoluzione del Consiglio regionale che impegna la Commissione consiliare, “Controllo – Verifica – Monitoraggio”, a svolgere una indagine conoscitiva che accerti le cause che in Basilicata concorrono ad alimentare i fenomeni alluvionali, ascoltato nella seduta odierna dell’organismo, il segretario generale dell’Autorità di Bacino, Mario Cerverizzo. Hanno partecipato ai lavori il presidente Napoli (Pdl) e i consiglieri Mollica (Mpa), Dalessandro (Pd), Navazio (Ial), Romaniello (Sel), Scaglione (Pu), Autilio (Idv), Singetta (Api), Vita (Psi), Falotico (Plb).
Nell’illustrare le prime valutazioni dell’Autorità di Bacino della Basilicata sulla mitigazione a lungo termine del rischio di esondazione nell’area jonico – metapontina, Mario Cerverizzo, ha evidenziato come la vulnerabilità dimostrata a seguito degli eventi calamitosi dello scorso mese di marzo in corrispondenza dei fiumi Bradano e Basento, necessita, oltre che di risposte immediate attinenti alle fasi di emergenza, di diretta competenza delle strutture della Protezione Civile, anche di un inquadramento della problematica a larga scala mirata ad individuare soluzioni strutturali che possano portare alla messa in sicurezza dei luoghi da futuri eventi di eguale rilevanza. Per la completa definizione della problematica e, quindi, l’indicazione e la successiva progettazione degli interventi da realizzare sono necessari sopralluoghi, rilievi e, soprattutto, studi che di certo non possono essere effettuati nei tempi e nei modi tipici delle fasi emergenziali. “E’ possibile indicare – ha affermato Cerverizzo – quali sono i possibili campi di azione all’interno dei quali individuare le soluzioni strutturali per mitigare il rischio di esondazioni. Questo attraverso – ha specificato – la ridefinizione del ruolo e delle funzioni degli invasi lucani, le valutazioni sulla opportunità di creare lungo le asta dei fiumi specifiche casse di espansione o, comunque, di aree di laminazione dedicate allo scolmo delle piene”. Altre azioni prioritarie: “la rivisitazione della dimensione e dell’ubicazione di tutte le arginature dei fiumi nei tratti medi e bassi, la manutenzione ordinaria e straordinaria dei rilevati arginali esistenti, l’attenta valutazione delle interferenze delle grandi infrastrutture lineare (Ss 106 e ferrovia) con gli ambiti fluviali, delocalizzazione delle attività e delle strutture e/o infrastrutture ubicate in aree non difendibili, manutenzione programmata dei letti dei corsi d’acqua cjhe interessi sia gli inerti che la vegetazione”. Cerverizzo ha, anche, comunicato che si è insediato presso l’Autorità di Bacino, un Tavolo tecnico composto, anche, da Università di Basilicata, Ferrovie della Stato, Anas, Comune di Bernalda, Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto.
Il presidente del Consorzio di Bonifica, “Vulture – Alto Bradano”, Nicola Barbangelo, ha parlato “di necessario abbandono della vecchia logica emergenziale a vantaggio della attivazione di una gestione pianificata per la prevenzione delle catastrofi”. Nel far rilevare l’indispensabile azione di manutenzione del territorio nell’area ofantina, ha posto il problema del soggetto interlocutore per la prevenzione dai rischi, in quanto si fa riferimento all’Autorità di Bacino della Puglia, evidentemente non troppo interessata alle questioni concernenti la difesa del territorio lucano. E’ stato, inoltre, evidenziato che gli schemi irrigui previsti in tale bacino rischiano di far rimanere senza acqua i territori dell’area nord della Basilicata. La presidente del Consorzio di Bonifica “Alta Val D’Agri”, Adriana Petruzzi, ha sottolineato le problematiche connesse al territorio di competenza dell’Ente consortile, ribadendo l’opportunità di una programmazione seria e costante per la difesa idraulica e di quella idro-geologica, in attesa di un Piano complessivo regionale di bonifica. Biagio D’Ercole, delegato dal presidente del Consorzio “Bradano – Metaponto”, ha parlato delle recenti alluvioni nel metapontino come risultanza di eventi eccezionali. Inoltre, ha precisato che la diga di S. Giuliano ha subito l’effetto di laminazione e a valle della stessa, ha ceduto l’argine sinistro del Bradano. Nel concludere, D’Ercole ha precisato che la pulizia dei canali di scolo viene effettuata periodicamente.
Tutti i rappresentanti dei tre Consorzi hanno lamentato la riduzione dei finanziamenti regionali, rimarcando che l’attività svolta dagli stessi Enti, pur essendo sotto l’egida solo del Dipartimento regionale Agricoltura, ha ricadute positive sia sul territorio, sia sull’ambiente.