In III Ccp il dibattito sulle situazioni ambientali

Presenti De Filippo, Folino e l’assessore Mancusi. Analizzato con i tecnici di Metapontum Agrobios, Arpab, Dipartimento Ambiente e Ispra, lo stato di monitoraggio della qualità dell’ambiente, gli interventi sinora realizzati e quelli previsti

Il presidente dell’organismo consiliare Romaniello (Sel) ha sottolineato che la seduta straordinaria della Commissione, decisa in sede di conferenza di capigruppo, è da ritenersi propedeutica alla discussione che si terrà in occasione del prossimo Consiglio regionale.

Il presidente De Filippo, nella sua comunicazione, ha affermato: “siamo molto interessati alla trasparenza a tutti i costi e totalmente, non ci sono colossi di attività industriali o estrattive che possano rendere più debole questa nostra volontà strenua e insuperabile di trasparenza . Questo principio impone autocritica, approfondimenti, rigore e chiarezza da parte di tutti coloro che hanno responsabilità su questa materia: governo regionale, consiglieri, tecnici, dirigenti, funzionari, soggetti industriali. La relazione dell’assessore Mancusi è stata considerata abbondante. Il silenzio in certi casi è frutto di una valutazione di responsabilità e le parole di una istituzione devono essere espresse nelle sedi giuste per non essere espresse a vanvera. A partire da questa Commissione ognuno deve fare il proprio lavoro: gli ordini inquirenti, i giornalisti, i politici e gli amministratori. Spero tutti con lo stesso senso etico e con una ritrovata possibilità morale tenendo conto che una comunità piccola come la nostra è frutto del comportamenti di tutti. Tutti devono fare il loro mestiere con senso di responsabilità è moralità”.

”Lo stato dell’ambiente nella nostra regione – ha precisato De Filippo – è sotto controllo, non ci rassegniamo all’ipotesi certe volte descritta di pandemia di inquinanti contagiosa che comprometterebbe il nostro territorio. C’è una responsabilità di chi inquina ed una responsabilità di chi allarma spero che queste responsabilità vengano tenute in conto nel lavoro che dobbiamo fare con grande dedizione. Rispettiamo come sempre il lavoro degli organi inquirenti e magistratura, ciò servirà a chiarire la vicenda a beneficio della comunità regionale. Così come abbiamo sempre segnalato la possibilità di una nostra possibile collaborazione per chiarire le preoccupazioni sollevate”

Il responsabile del Dipartimento di chimica di Metapontum Agrobios, Achille Palma, ha dato un’ampia informativa in merito alle attività svolte, “cercando di conciliare il rigore scientifico alla comunicazione comprensibile e trasparente”. “I comparti analizzati – ha riferito Palma – sono quelli relativi alle acque superficiali e sedimenti fluviali, acque sotterranee, al suolo, all’aria, agli alimenti, ivi compresi gli studi finalizzati alla ricerca di molecole odorigene. Studi a carattere biologico e tossicologico, al di là di quelli di tipo prettamente molecolare. Gli studi condotti dalla Metapontum Agrobios – ha continuato – finalizzati alla valutazione dell’impatto delle attività estrattive partono dal 2000 e giungono al 2010, comprendendo l’intera area interessata dall’estrazione petrolifera. L’obiettivo degli studi – ha precisato – era quello di valutare lo stato ambientale qualitativo, valutare fenomeni a lenta evoluzione temporale che hanno impatti più difficilmente reversibili, valutare fenomeni di bioaccumulo, correlare le attività estrattive con la presenza di molecole contaminanti”.

Il direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, ha posto subito l’accento sulla diversità tra qualità dell’aria e qualità delle emissioni, rilevando che, per quanto concerne Fenice, “occorre distinguere due fasi storiche ben precise, quella che va fino alla fine del 2008 e quella che ha inizio con l’anno successivo. La Misa, messa in sicurezza del sito, partita dopo la comunicazione dei superamenti ai sensi dell’articolo 244 del decreto legislativo 152/2006 e la Conferenza di servizi – ha aggiunto – è ormai un dato inconfutabile. L’intervento di Mise con la realizzazione della nuova barriera idraulica di 22 pozzi ha, dunque, funzionato si tratta ora di dare attuazione al processo di bonifica che potrà avvenire anche in tempi inferiori a quelli indicati da Fenice stimati in 30 mesi. Tutto questo dopo l’avvenuta approvazione, nel marzo 2011, dell’analisi di rischio sanitario–ambientale e l’effettuazione dei test pilota, dall’aprile 2011 ad oggi, per la progettazione degli interventi specifici di bonifica. Il piano – ha riferito – è pervenuto agli Enti interessati il 18 ottobre 2011”.

“La qualità dell’aria – ha detto Vita – viene monitorata da 11 centraline dotate di differente sensoristica in funzione della tipologia di stazione e i dati sono visualizzabili in tempo reale presso il Centro di acquisizione regionale ambientale dell’Arpab. La gestione della rete richiede l’analisi e la validazione del dato, la verifica del buon funzionamento strumentale, il coordinamento e controllo della manutenzione esterna. Il monitoraggio dei corsi d’acqua superficiali – ha continuato – interessa l’Ofanto, il Basento, l’Agri, il Sinni, il Noce, il torrente Sauro, Bradano e Cavone. La rete di monitoraggio, inizialmente definita dal programma Sina 88, è stata incrementata con l’introduzione di parametri aggiuntivi previsti dalle successive normative. Per quanto riguarda il monitoraggio della Val D’Agri – ha riferito – dal luglio 2006 è in esercizio nei pressi del Centro Olio di Viggiano, una stazione fissa dotata degli analizzatori relativi al biossido di zolfo, ossido di carbonio, ossidi d’azoto, Pm 10, metano e idrocarburi non metanici, ozono, H2S (da aprile 2011). Entro un mese saranno attive 5 centraline nei dintorni del Centro Olio. I valori sono sottosoglia. Sono state eseguite campagne quindicinali di qualità dell’aria con il mezzo mobile e sono state sviluppate applicazioni modellistiche con differenti scopi, quali verifica di fenomeni di ricaduta, ottimizzazione della rete, viene, inoltre, eseguito il monitoraggio passivo dell’H2S mediante il posizionamento di radielli intorno al Centro Olio. Sono state, anche, effettuate campagne di rilevamento delle emissioni ai camini ed è stato redatto e condiviso un protocollo operativo per la verifica dello stato della qualità ambientale della Val D’Agri pre, durante e post la fermata dell’impianto. Abbiamo, altresì, posto in essere – ha detto ancora Vita – campagne sul rumore e sull’inquinamento magnetico. I risultati rilevati rientrano nell’ambito dei parametri legislativi. Sulla questione delle analisi dell’acqua del Pertusillo i limiti sono nella norma, ma si rilevano, in alcuni momenti, livelli di fosforo che consigliano di verificare eventuali problemi rivenienti dagli scarichi agricoli a dal sistema depurativo adottato nel comparto primario”.

Il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano ha fatto rilevare che “dal 2009 i valori inquinanti relativi all’area della Fenice sono in decremento, ancorché la bonifica è in fase di attuazione. Il Dipartimento ha ricevuto il progetto di bonifica ed è stata appurata una doppia matrice inquinante per cui le tecnologia proposte da Fenice riguardano entrambe le matrici. I limiti di emissione – ha detto Viggiano – in Basilicata sono più rigorosi di quelli di altre regioni e, in merito alla qualità dell’aria, è in corso di elaborazione il Piano regionale”.

E’ intervenuto, infine, il dirigente del Dipartimento Difesa del suolo dell’Ispra, Claudio Campobasso. “Il Dipartimento – ha spiegato – si occupa di siti inquinati e fornisce consulenza tecnica al Ministero dell’Ambiente con pareri e proposte sui piani di bonifica”. La presenza del rappresentante dell’Ispra, come riferito da De Filippo in apertura dei lavori, si giustifica con la fattiva collaborazione avviata, su richiesta del governatore, con l’Arpab e il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata che porterà alla realizzazione di una task force che vedrà l’Ispra impegnata direttamente nella stesura di una studio approfondito sulle emergenze ambientali in Basilicata. Campobasso ha riferito di “aver visitato il laboratorio dell’Arpab e di averne apprezzato le attrezzature e le apparecchiature di cui è fornito”.

Hanno preso parte ai lavori della Commissione i consiglieri Viti, Straziuso, Braia, Pittella e Robortella (Pd), Benedetto, Mazzeo Cicchetti e Autilio (Idv), Scaglione (Pu), Vita (Psi), Navazio (Ial), Mollica (Mpa), Falotico (Plb), Pagliuca, Castelluccio e Napoli (Pdl), Singetta (Api).

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