Nei giorni scorsi si è tenuto a Senise un incontro tra una delegazione della Coldiretti lucana composta dal presidente Saverio Dalessandro, dal vicedirettore Vincenzo Tropiano e dal sindaco Giuseppe Castronuovo per affrontare il tema dell’Imu nel territorio di Senise.
E’ quanto si apprende da una nota della Coldiretti.
La proposta di deliberare la riduzione allo 0,1 per cento dell’aliquota Imu sui terreni e sui fabbricati agricoli in considerazione della grande rilevanza che il settore agricolo riveste per il territorio è stata ascoltata – si legge – con grande attenzione dal sindaco Castronuovo.
“E’ necessario che il Governo aggiusti la normativa per distinguere nettamente i beni strumentali da quelli di rendita – ha affermato il presidente Dalessandro – e per evitare l’illegittimità di un provvedimento fiscale che produce una doppia tassazione, Imu e reddito dominicale, sul medesimo bene.
Un passo dovuto per sostenere il settore agricolo ed agroalimentare che rappresenta l’unica vera ricchezza del territorio del senisese, che grazie al Peperone vive di riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale grazie alle comunità di italiani all’estero”.
“E’ proprio per tutelare anche il peperone di Senise Igp – continua Dalessandro – è stato richiesto al Sindaco di Senise, come a tutti gli altri sindaci dei comuni italiani, di approvare un ordine del giorno che faccia luce sulla Simest, società del Ministero dello Sviluppo Economico che finanzia l’internazionalizzazione di imprese agroalimentari italiane che una volta ottenuti i finanziamenti utilizzano l’immagine del Bel Paese per vendere prodotti alimentari alimentando il mercato del falso made in italy con i soldi del contribuenti italiani. Un doppio furto di valore e di identità – conclude il presidente della Coldiretti – a cui già oltre 50 comuni in Basilicata hanno detto No, in favore di una vera e sana filiera agricola firmata dagli agricoltori italiani.”
Cs-bas