“Le imprese ed i lavoratori del Sud sono stanchi di attendere i tempi della burocrazia”. E’ quanto dichiara in una nota il presidente dell'associazione Imprese del Sud Sergio Passariello intervenendo sulla questione del bonus fiscale per il sud a favore dei lavoratori svantaggiati. “Il bonus stabilito dal governo Monti – spiega in una nota – prevedeva il credito di imposta nella misura del 50 per cento dei costi salariali per chi assumeva a tempo indeterminato le categorie più colpite dalla crisi. Le regioni indicate erano Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per la misura – ricorda Passariello – erano stati stanziati 142 milioni di euro del Fondo sociale europeo. Ogni regione avrebbe dovuto stabilire, con decreto dirigenziale da adottare entro 30 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento attuativo della legge (1 giugno 2012) le modalità e le procedure per la concessione del bonus. Per accedere al beneficio, gli interessati avrebbero dovuto inoltrare apposita istanza alla Regione competente che avrebbe dovuto comunicare l'ammissione del bonus, nei limiti delle disponibilità stanziate. Quindi – conclude Passariello – la politica non ha, in questo caso, nessuna responsabilità, ma è la macchina burocratica regionale che non riesce a comprendere che i tempi di attuazione delle norme devono rispettare le previsioni.”
BAS 09