Immigrati, Romaniello invoca l'impegno delle istituzioni

Il capogruppo di Sel chiede all'assessore Viti di vigilare sull'attuazione della legge sul lavoro sommerso e al dipartimento Salute di fare il punto sul piano di interventi per l'accoglienza

“La denuncia della Flai-Cgil sulle precarie condizioni di vita e su quelle di lavoro sempre all’insegna del caporalato e dello sfruttamento ad opera del primo migliaio di lavoratori immigrati da giorni giunti, come ogni anno, nel Lavellese per la raccolta di pomodoro, ci indigna fortemente perché le istituzioni, a partire da quella regionale, non possono farsi trovare 'puntualmente' impreparate a gestire i servizi di accoglienza”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Sel in Consiglio regionale Giannino Romaniello sottolineando che “evidentemente la situazione della stagione di raccolta pomodoro 2011, la brutta storia del Cie di Palazzo San Gervasio che è ancora una 'ferita aperta', la storia degli immigrati 'ospitati', per usare un termine eufemistico, nell’albergo La Pace a Pisticci scalo, non hanno insegnato nulla".

"Vorrei ricordare – continua Romaniello – che ho proposto da tempo che invece di riaprire il Cie a Palazzo senza tenere conto della contrarietà espressa da istituzioni (compresa la Regione), associazioni e cittadini, è il caso di pensare a ben altro uso (da concordare con la comunità di Palazzo) e di intitolare la struttura a Placido Rizzotto, sindacalista socialista ucciso dalla mafia corleonese per aver difeso le ragioni dei contadini di fronte al grande latifondo. A partire da domani diventa comunque necessario fare il punto del Piano di interventi dei servizi di accoglienza che pure il Dipartimento Salute-Sicurezza Sociale dovrebbe avere in qualche cassetto e in proposito non può passare inosservata la denuncia dell’associazione Libera Basilicata, che pure aveva sollecitato l’apertura del 'tavolo della corresponsabilità', inspiegabilmente ignorata, per il mancato coinvolgimento del volontariato e dell’associazionismo con la situazione odierna all’insegna della precarietà più assoluta”.

Romaniello sollecita, inoltre, un intervento dell’assessore al Lavoro Viti per verificare l’attuazione della recente legge sull’emersione del sommerso e garantire “una più efficace definizione dei Parametri di regolarità e congruità del lavoro; alcune modifiche in materia di Progetti di emersione; la diminuzione dei componenti dell’Osservatorio per il contrasto al lavoro irregolare con la presenza delle varie categorie più rappresentative del mondo del lavoro al fine di evitare la costituzione di un organismo pletorico".

"La realizzazione di specifici 'progetti di emersione' – conclude il capogruppo di Sel – non può che essere assunta e condivisa fra e con le categorie produttive interessate. La legge detta le norme ed i vincoli generali; spetta al corpo vivo della società di Basilicata assumere il tema della emersione come uno dei fattori distintivi su cui investire per creare lavoro stabile, sicuro e di qualità per un nuovo modello di sviluppo della Basilicata”.

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