“Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi”.
Con le parole che aprono il libro di Primo Levi “Se questo è un uomo” il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha aperto il suo messaggio proposto nel corso della Giornata della Memoria svoltasi in mattinata nell’aula del Consiglio provinciale per iniziativa dello stesso ente.
“Parole che esprimono bene la tragedia e l’orrore dello sterminio nazista e che devono restare scolpite nei nostri cuori e in quelli dei nostri figli. Sono parole che i cittadini materani conoscono bene avendo meritato la medaglia d’argento al valor militare per le note vicende del 21 settembre del 1943. Ricordare oggi la Shoah – ha continuato Adduce – significa assumere un impegno preciso e concreto: un rifiuto netto senza se e senza ma dei rigurgiti razzisti che ogni tanto affiorano nel nostro Paese; un lavoro quotidiano in difesa dei valori come la pace e i diritti umani. Lo dobbiamo ai nostri padri, lo dobbiamo a noi, lo dobbiamo ai nostri figli a cui abbiamo l’obbligo di offrire un futuro migliore e più giusto”.
(s.p.)