"La Stazione Unica degli Appalti e, la conseguente, nomina di Raffaele Rinaldi
è una conquista importante per la Basilicata, da tempo richiesta dal sindacato, in particolare dalla categoria degli edili, alle Istituzioni locali.
La Sua- rileva il segretario generale della Fillea Cgil di Basilicata Enzo Iacovino – è uno strumento indispensabile per sostenere la lotta alla legalità e alla concorrenza sleale tra le imprese, non ultima quella del lavoro nero che rimane una delle piaghe più gravi del settore edile e di questo territorio”.
Il tema degli appalti è un tema scottante – sottolinea Iacovino – da tempo all’attenzione della Fillea, e che molto spesso è stato oggetto di concorrenza sleale tra le imprese, con conseguenze gravemente negative sulla qualità dell´opera o del servizio e che, in molti casi, si sono scaricate sui lavoratori.
Per il segretario degli edili lucani della Cgil, la regolamentazione della stazione unica appaltante può e dove essere lo strumento che consentirà di cominciare a sciogliere “il nodo della burocrazia": troppi sono i progetti che godono di finanziamento che non riescono a decollare a causa dell'inefficienza dello Stato centrale e locale.
Al comunicato stampa del presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella ci aspettiamo, dice Iacovino – che segua, quanto prima un incontro con le parte sociali per discutere e ridefinire il piano delle opere strategiche per dare ossigeno al settore edile che, in questi lunghi anni di crisi, ha sofferto anche la mancanza della S.U.A.
Da tempo la Fillea chiede di dare dinamicità l’Osservatorio sui Lavori Pubblici istituito presso il Dipartimento Infrastrutture della Regione per rivedere l'anagrafe delle Opere Pubbliche incompiute in Basilicata e riprogrammare la cantierizzazione delle opere gia appaltate.
Noi continuiamo a chiedere tavoli tecnico-amministrativi, sull’esempio delle Conferenze di servizio, in grado di sbloccare i progetti. Se sono necessari nuovi investimenti per il settore dei lavori pubblici è il caso di dare priorità proprio alle opere incompiute, soprattutto poiché, ci potrebbero essere tutte le condizioni per trasformare quegli investimenti pubblici in occasioni concrete per far ripartire il settore edile e quindi l’occupazione.
La banca dati – conclude Iacovino – delle Incompiute e la Stazione Unica Appaltante possono rappresentare uno degli strumenti per una corretta conoscenza programmazione degli interventi".
BAS 05