Iacovino (Fillea Cgil) su incidenti e sicurezza cantieri stradali

“I lavori di ammodernamento della Sa-Rc si stanno realizzando ad un prezzo molto alto ; molti lavoratori stanno perdendo la vita per ammodernare quell’opera. Dopo l’ennesimo incidente mortale si deve prendere atto che la sicurezza sui luoghi di lavoro è aldilà da venire; nonostante le denunce fatte tutti i giorni si continua a morire di lavoro e dei controlli neanche a parlarne”. Lo dichiara Egidio Iacovino segretario generale della FILLEA CGIL di Basilicata.
“Dobbiamo decidere se la sicurezza è un atto solo legislativo e quindi di ludi cartacei, oppure la sicurezza è un atto significante e soprattutto di applicazione di procedure e sistemi che consentono di lavorare in sicurezza. Ed è il fattore umano una delle componenti che spesso, inconsapevolmente, si tende a sottovalutare; in questi tempi di recessione e, quindi, di crisi economica, dove il fattore capitale è ritenuto più importanti del fattore umano. – continua l’esponente sindacale – Siamo capaci di dare gli stessi standard di sicurezza a tutti coloro che sono impegnati in lavori pericolosi? Oppure in tempi di crisi la nostra attenzione è catalizzata a conservare i posti di lavoro a scapito della sicurezza? La sicurezza è una cultura e le responsabilità non vanno ricercate solo in capo alle azienda, la sicurezza non è solo un impegno contrattuale ed individuale ma è segno di civiltà del lavoro. Sicuramente la sicurezza è un bene pubblico che va salvaguardato dalle istituzioni, la presenza di rappresentanti della sicurezza in ogni cantiere, che ha una dimensione superiore ai 15 dipendenti e la presenza dei rappresentanti della sicurezza territoriale , nei cantieri inferiore ai 15 dipendenti, dovrebbe dare un margine di operatività se non fosse che queste presenze oltre ad essere dimenticate dai datori di lavoro, sono spesso messe in condizioni di non fare il loro ruolo.Le norme ci sono è sono innovative, però se non riusciamo ad applicarle diventano un peso e una responsabilità di accumulare le carte per essere in regola. Torniamo alla Salerno -Reggio Calabria, non bastavano i 3 morti in 100 giorni del 2013 nel tratto Lucano ? la “ mattanza continua anche nel tratto successivo” siamo ancora a meno di 1/3 di lavoro realizzato e già si contano 2 morti anche su quel tratto .A perdere la vita è stato un lavoratore migrante di anni 44 dipendente di un azienda metalmeccanica; anche il lavoratore che persa la vita qualche mese fa , sul viadotto Italia , era un lavoratore migrante; questa è la dimostrazione che ai “ più deboli” vengono affidate le mansioni più pericolose, e molte volte a perdere la vita sono dipendenti di imprese non edili; che lavorano in opere così complesse. Oltre la metà dei lavoratori che hanno perso la vita dal 2013 ad oggi, su quel tratto di Autostrada , non erano edili; l’obbligo formativo riguarda solo i dipendenti delle imprese edili ; tutto ciò non e più accettabile , tutti i lavoratori che entrano in cantiere devono essere adeguatamente formati , al di là del settore di appartenenza, altrimenti formiamo gli edili e gli altri muoiono. Non possiamo pensare che i numeri siano statisticamente accettabili e che la componente del caso fortuito si sia accanita solo su questi cantieri. Noi abbiamo fatto della sicurezza sui luoghi di lavoro una delle missioni più nobile del sindacato, non possiamo consentirci di fallire così miseramente, dobbiamo immaginare che l’esperienza deve insegnarci a capire e trovare le soluzioni adeguate, altrimenti abdichiamo al nostro ruolo. L’analisi non può essere asettica, dietro un incidente sul lavoro lieve o grave che sia bisogna tener conto, soprattutto, l’aspetto dei sentimenti di una tragedia che colpisce una famiglia ; quando si subisce la perdita di un congiunto sul lavoro, ed è un dolore che segna per tutta la vita, quante mogli e figli cresceranno e vivranno senza il padre, per non parlare dei costi sociali ai quali siamo chiamati a rispondere. L’emotività è una componente che non ci deve coinvolgere solo alla notizia della morte del lavoratore, ma deve essere rappresentare quel giusto input per mettere tutto il nostro impegno, quotidiano e con qualsiasi mezzo per mantenere viva l'attenzione sulla sicurezza, la salvaguardia dei nostri lavoratori affinchè si possano evitare tragedie famigliari”.

BAS 05

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