Guardie mediche, Leggieri: duro colpo a sanità pubblica

Per il consigliere regionale del M5s: “Ciò che preoccupa maggiormente è il valore che si dà alla dignità professionale dei medici, senza contare che con questi provvedimenti si mette a rischio la medicina di continuità assistenziale in Basilicata"

&ldquo;La delibera della Giunta regionale n. 347 del 3 maggio 2017 con la quale sono stati disposti tagli netti alla retribuzione dei medici di medicina generale rappresenta l&rsquo;ennesimo duro colpo alla sanit&agrave; pubblica da parte della Giunta Pittella. Reputo la decisione della Giunta regionale molto grave e profondamente ingiusta&rdquo;. E&rsquo; quanto sostiene il capogruppo consiliare del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri.<br /><br />&ldquo;La questione &ndash; puntualizza Leggieri – non &egrave; meramente economica, anche se &egrave; sostanziale la riduzione dello stipendio che verr&agrave; messa in atto con questa delibera. Ci&ograve; che preoccupa maggiormente &egrave; il valore che si d&agrave; alla dignit&agrave; professionale di queste persone, senza contare che con questi provvedimenti si mette a rischio la medicina di continuit&agrave; assistenziale in Basilicata. In una regione &ndash; aggiunge – che &egrave; gi&agrave; attraversata da una crisi di scelta lavorativa proprio in campo sanitario (di recente la cronaca ci ha fatto sapere che non si trovano medici disposti a venire in Basilicata) e che vede, comunque, i presidi ospedalieri vivere momenti di grande difficolt&agrave;, si aggiunge ora anche il disagio di una intera classe lavorativa che opera soprattutto nei piccoli centri, garantendo quella assistenza sanitaria in modo capillare su tutto il territorio. Il rischio &egrave; allora quello di trovarsi domani a dover fare i conti con la difficolt&agrave; di trovare medici disposti a coprire le ore di medicina di continuit&agrave; assistenziale proprio nei centri pi&ugrave; piccoli e disagiati&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Tra l&rsquo;altro, sono anni che tale categoria di medici lamenta la mancata regolamentazione delle attivit&agrave; ambulatoriali, la mancata attuazione del servizio di reperibilit&agrave; (lasciato alla buona volont&agrave; del medico), nessuna normativa che regolarizzi le prestazioni a favore di cittadini residenti fuori regione,&nbsp; cos&igrave; come per l&rsquo;assistenza di pazienti a domicilio (assistenza domiciliare integrata). La situazione sanitaria &ndash; sostiene Leggieri – era gi&agrave; disperata non soltanto per i tagli del Governo Renzi, ma anche per gli sprechi ai quali &egrave; stata abituata da anni di mala politica regionale. Colpire le indennit&agrave; di rischio, quelle relative all&rsquo;usura della propria autovettura utilizzata per gli spostamenti assistenziali (soprattutto in riferimento alla medicina pediatrica), qualificandole come sprechi, tenendo gli occhi chiusi laddove servirebbe realmente entrare con una cesoia azzerando gli sprechi in sanit&agrave;, la dice lunga sulla gestione della sanit&agrave; di questa Giunta&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Quello della riduzione salariale delle guardie mediche non &egrave; altro che l&rsquo;ennesimo colpo inferto a quella parte di sanit&agrave; che per sopravvivere non ragiona sulle grandi finanziarie ma su quello che un tempo era la vera tutela alla salute del cittadino e cio&egrave; il tessuto sociale in cui operano. E se guardiamo alla Basilicata, fatta da Comuni che il pi&ugrave; delle volte riportano una presenza demografica al di sotto dei 6-7 mila abitanti &ndash; conclude Leggieri – &egrave; facile farsi l&rsquo;opinione sulla inopportunit&agrave; di questa delibera. L&rsquo;ennesima&rdquo;.<br />

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