“Il decreto legislativo, in attuazione della delega al governo in materia di riordino degli Uffici Giudiziari, sopprime le sezioni distaccate dei tribunali. Viene così sancita anche una distanza, oramai incolmabile, tra chi governa e i cittadini, viene evidenziato il disprezzo delle istanze poste dai vari livelli istituzionali (Regioni, Anci, associazioni, comitati di cittadini, organizzazioni professionali) al cosiddetto governo tecnico il quale procede indisturbato, verso la disarticolazione del sistema su cui si regge una democrazia, in barba ai dettati costituzionali”. Lo afferma in una nota il sindaco di Pisticci Vito Di Trani.
“Se l’obiettivo, nel caso specifico, è quello di disorientare la popolazione, il ministro Severino ed il suo governo, lo centra in pieno con una sequela di atti illogici e contraddittori, perpetrati con il piglio di chi conduce una battaglia della quale si è perso di vista lo scopo”, aggiunge Di Trani, che continua: “il ministro Severino evidentemente non conosce la realtà di Pisticci! È inconsapevole della storia ultracentennale del presidio pisticcese, non è informata sulla sua capacità produttiva, e, cosa grave, avalla lo spreco di quelle ingenti risorse pubbliche utilizzate per la realizzazione della nuova sede e di una serie di infrastrutture, funzionali alla sezione di tribunale, tra cui un parcheggio multipiano. Permangono, sostanzialmente, i molti dubbi sul profilo di costituzionalità del Decreto e forti perplessità in materia di danno erariale, causato da un atto legislativo che fonda la sua ragione proprio sul risparmio di risorse.
Il ministro deve dimostrare, inoltre, la fattibilità, in termini economici e logistici, del trasferimento delle attività degli uffici di Pisticci, presso il tribunale di Matera e deve garantire quell’efficienza di cui parla.
In attesa di qualche giustificazione di merito, registriamo, ancora una volta, l’atteggiamento sordo, miope e arrogante di una politica autoreferenziale, che compie scelte incomprensibili contro i cittadini, i cui bisogni – aggiunge – sono vissuti con fastidio, quasi fossero un fardello per una classe politica oramai disorientata e incapace di indicare degli obiettivi strategici, in nome dei quali chiedere i continui sacrifici che sta imponendo. Per il momento abbiamo assistito esclusivamente a tagli indiscriminati.
Ancora una volta dobbiamo registrare con amarezza che questa vicenda è utilizzata per le solite sterili polemiche locali che tendono a dividere anche quando la coesione rappresenta l’unica arma democratica si cui dispone la comunità pisticcese”.
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