Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza interviene ad un convegno promosso d’intesa con l’associazione avvocati matrimonialisti in cui si è parlato di sport regolato dal diritto
Dal convegno sullo sport che si è svolto a Potenza su iniziativa dell’associazione avvocati matrimonialisti “parte un messaggio rivolto alla società: occorre creare una coscienza dello sport come di un'attività nel pieno rispetto della legge. E le associazioni hanno il loro valore in un'ottica tendente a sollecitare un vero protagonismo che si richiami soprattutto all'educazione dei giovani”.Lo sostiene il garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Giuliano, che ha partecipato all’iniziativa ed evidenzia come “sia inevitabile che il diritto disciplini lo sport”.<br /><br />“Finora lo sport era lo sport e nient'altro. Sembrava quasi un corpo separato della società – afferma ancora Giuliano – in cui avevano valore soltanto gli arbitri e le regole sancite nel corso del tempo, accettate dalle società che si adoperavano bene o male per metterle in pratica sul terreno di gioco ma anche in altre sedi. Oggi lo sport è regolato dal diritto, sicché non ci sono comparti, non ci sono settori che possano dirsi davvero autonomi, nel senso di escludere qualunque correlazione con la giurisprudenza o il diritto in linea generale”.<br /><br />Al convegno hanno partecipato avvocati ed esperti. “Emanuele Indraccolo dell'Università di Salerno – evidenzia il garante – ritiene indispensabile che ci sia una sorta di intesa tra mondo giuridico e le strutture dello sport. Una disciplina puntuale deve interessare tutte le associazioni che operano in questo settore, ai vari livelli. Lo sport è un'attività umana. Che ci siano delle regole è fuori dubbio, ma bisogna considerare che le regole non possono mettersi in contrasto con l'ordinamento giuridico. Indraccolo ha fatto notare poi che dello sport, in dottrina, se ne parla da tempo”.<br /><br />"Ci sono tuttavia dei paradossi. Nel calcio, ad esempio – sottolinea Giuliano – non sono ammesse le donne che svolgono questa attività a livello professionistico. Ma la Costituzione non impedisce qualunque forma di lavoro, svolto anche dalle donne. Mi auguro, quindi, che da questo convegno possano uscire degli orientamenti utili, per gli operatori dello sport ma anche per avvocati ed esperti del ramo. Luciana Iannielli, segretario in Basilicata dell'associazione avvocati matrimonialisti, ha parlato di uno sport pulito. Uno sport che recuperi i ragazzi e li inviti a socializzare sottraendoli ai mille rischi, droga compresa. Ma anche ad un uso scorretto di computer, telefonini ed altro ancora”. <br /><br />lc<br />