Per il consigliere del Pdl è utile una riflessione sugli strumenti e le opportunità che offriamo ai giovani laureati lucani per mettere a frutto il proprio talento a casa oltre che in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo”
“In quattro anni, dal 2008 a giugno 2012, in Basilicata abbiamo perso il 14,4% di talenti-amministratori e titolari under 30 anni, come ci informa oggi ‘Il Sole 24 Ore’ attraverso il rapporto Datagiovani-Infocamere. Fa bene pertanto il presidente De Filippo, con il piglio da filosofo che gli è più congeniale, a preoccuparsi di alimentare i giovani talenti. Farebbe altrettanto bene a preoccuparsi di non perderli”. E’ il commento del consigliere regionale Franco Mattia (Pdl).
“Se per l’imprenditoria e l’autoimprenditoria giovanile oggi le speranze sono riposte nel pacchetto di misure del governo per la crescita nell’ambito del riordino delle agevolazioni già avviato con il decreto legge sviluppo, tra le quali la semplificazione per formare srl, l’agevolazione di accesso al credito, l’istituzione del fondo per la crescita, a livello regionale – continua – l’attesa è per qualche possibilità, che ancora esiste, di rimodulazione delle ultime annualità del Fse e del Fesr 2007-2013, spostando risorse da programmi e progetti che si sono dimostrati inefficaci, e le speranze sicuramente più consistenti sono nella nuova programmazione Fse e Fesr per il sessennio successivo”. “La Summer School di Maratea certamente risponde ad un’altra logica ma al di là dei principi filosofici e dei richiami alla pace e alla cooperazione dei popoli nel bacino euro mediterraneo – dice Mattia – non sarebbe affatto inutile una riflessione, anche in questa occasione, sugli strumenti e le opportunità che offriamo ai giovani laureati lucani di mettere a frutto il proprio talento a casa oltre che in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo, magari sacrificando qualche teoria filosofica e approfondendo qualche teoria di economia internazionale per aiutare i giovani a districarsi nell’era della globalizzazione. Non credo sia sufficiente infatti interrogarsi come, in stretta sintonia con il pensiero filosofico del Presidente, fa l’Autorità di Gestione del Po Fesr ‘come essere europei oggi’ se poi non diamo qualche strumento per affermare le legittime aspirazioni di professione e lavoro”.