Nel corso dell’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, dal titolo “DNA, Digital Network Artigiano”, alla presenza della delegazione di giovani e dirigenti lucani di Confartigianato, sono stati illustrati i risultati di un rapporto di Confartigianato che evidenziano come ““i ritardi dell’e-gov non contribuiscono a migliorare la situazione delle imprese italiane che pagano a caro prezzo le complicazioni della burocrazia italiana: 30.980 milioni l’anno. Soltanto per le 578.947 imprese guidate da giovani si tratta di un costo annuo pari a 2.588 milioni di euro”. Lo fanno sapere in una nota i giovani di Confartigiato che sottolienano come “i servizi on line della Pa sono utilizzati dall’85% delle imprese, una quota inferiore di 3 punti rispetto alla media Europa. Ma il divario con l’Europa aumenta per alcune tipologie di servizi: per le dichiarazioni Iva e contributi in via elettronica gli imprenditori italiani sono il 33% in meno rispetto alla media dell’Ue a 28. L’invio telematico di moduli compilati vede le imprese italiane distanti di 16 punti percentuali dal resto d’Europa”. Per i giovani Imprenditori di Confartigianto “ridurre tempi e costi della burocrazia con i servizi pubblici on line è ancora una chimera. Sono pochi e insoddisfatti gli italiani che usano la Rete per dialogare con la pubblica amministrazione: soltanto il 36% della popolazione utilizza Internet per interagire con lo Stato. L’auspicio è che il Disegno di legge di riforma della Pa – conclude la nota – venga rapidamente approvato entro l’estate per imprimere una svolta anche sul fronte della cittadinanza digitale”.