“Giorno del Ricordo”, Vercelli: non un esercizio rituale

“Quella storia ci parla di qualcosa che è ancora vivo nella coscienza”, ha detto il docente nell’incontro di Marconia con gli studenti. Gli interventi di Morese, Di Tursi, Verri, Cifarelli e Coniglio. Bandiere a mezz’asta in Consiglio regionale

&ldquo;Comprendere che cosa abbia significato per molti italiani abbandonare ci&ograve; che gli era pi&ugrave; caro e prezioso &egrave; un modo per capire non solo quel che &egrave; stato ma anche ci&ograve; che avviene oggi ad altre comunit&agrave;&rdquo;. Claudio Vercelli, docente dell&rsquo;Universit&agrave; cattolica del Sacro cuore, ha spiegato cos&igrave; l&rsquo;importanza del &ldquo;Giorno del Ricordo&rdquo; agli studenti dell&rsquo;Istituto di istruzione superiore &ldquo;Nitti&rdquo; di Potenza, dell&rsquo;Istituto di istruzione superiore &ldquo;Levi&rdquo; di Grassano e dell&rsquo;Istituto di istruzione superiore &ldquo;Fortunato&rdquo; di Marconia di Pisticci, che nell&rsquo;ambito di un progetto di cittadinanza attiva promosso dal Consiglio regionale e centrato sulla memoria hanno svolto approfondimenti sulla vicenda delle foibe e dell&rsquo;esodo degli italiani dalle terre dell&rsquo;Istria e della Dalmazia alla fine della seconda guerra mondiale.<br /><br />&ldquo;Una diaspora forzata &ndash; ha detto Vercelli -, che coinvolse centinaia di migliaia di persone, costrette, con la forza dell&rsquo;imposizione e della violenza, a lasciare una volta per sempre le loro case.<br />Di fatto fu in tale modo cancellata una storia molto lunga, quella dell&rsquo;insediamento dei nostri connazionali in terre che divenivano integralmente jugoslave. Nel mentre, violenze e prevaricazioni, tra le quali l&rsquo;assassinio di civili e militari inermi, poi gettati in cavit&agrave; naturali conosciute come &ldquo;foibe&rdquo;, si accompagnavano a questa migrazione di massa coatta. La Repubblica italiana dal 2005 riconosce il 10 febbraio come Giorno del Ricordo di quelle drammatiche vicende. Non si tratta di un esercizio rituale. Alla specificit&agrave; storica di quei fatti si riconnettono vicende e storie che dal passato ci conducono, passo dopo passo, verso il nostro presente. Isolamento, paura, violenza, sopraffazione, fuga, diaspora, perdita dei diritti, apolidia attraversano la nostra contemporaneit&agrave;. Sono l&rsquo;altra faccia, quella che non vogliamo vedere, di un tempo moderno che si vorrebbe libero dall&rsquo;oppressione ma che spesso riesce a produrre anche barbarie contro i tanti indifesi. Quella storia ci parla di qualcosa che &egrave; ancora vivo nella coscienza. Per questa la vogliamo ricordare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La memoria, come la storia &ndash; gli ha fatto eco Gaetano Morese, docente dell&rsquo;Universit&agrave; degli Studi della Basilicata -, affonda le proprie radici nella notte dei tempi, ai primordi dell&#39;umanit&agrave; e la trasmissione passa dall&#39;oralit&agrave; e dai pittogrammi alla scrittura per giungere ai nostri tempi in cui forme di espressione e rappresentazione delle memoria e della storia si sono arricchite di sofisticati mezzi tecnologici. La storia ha il duplice compito di vivificare attraverso lo studio e la ricerca di &lsquo;documenti&rsquo; la memoria collettiva e nello stesso tempo deve chiarire come sia possibile da parte di gruppi d&#39;interesse costruire o cancellare memorie collettive. Incontri sulla &lsquo;memoria&rsquo; non sono dunque solo una occasione per ricordare la storia dell&#39;umanit&agrave; e recuperare i valori e i sentimenti fondanti del vivere comune degli esseri umani, ma l&rsquo;occasione per comprendere criticamente come la nostra memoria collettiva sia fragile e soggetta a manipolazione&rdquo;.<br /><br />L&rsquo;incontro di Marconia, dal titolo &ldquo;Custodire e raccontare la memoria per non dimenticare&rdquo;, &egrave; stato aperto dal saluto del dirigente scolastico dell&rsquo;istituto di istruzione superiore &ldquo;G. Fortunato&rdquo; Francesco Di Tursi, che ha sottolineato come &ldquo;manifestazioni come queste che contribuiscono a fare la storia dei territori, che potrebbe altrimenti apparire lontana&rdquo;. &ldquo;La riflessione continua sui fatti di cui si parla oggi ha lo scopo di mantenerne vivo il ricordo, per evitare nel futuro che si ripetano episodi come quello delle foibe&rdquo;, ha aggiunto precisando che &ldquo;al centro del nostro formativo vi e la crescita dell&rsquo;individuo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Oggi ricordiamo una strage per troppi anni rimasta nel dimenticatoio &ndash; ha detto sindaca di Pisticci Viviana Verri &ndash; il massacro compiuto dalle truppe di Tito dopo la devastante seconda guerra mondiale ha comportato un vero esodo. La storia si ripete ciclicamente e a volte sembra che l&rsquo;uomo abbia imparato poco. Un messaggio sempre attuale &egrave; quindi che quindi la violenza genera violenza e occorre cambiare il nostro modo di essere e di rapportarci con gli altri. Imparare a cambiare con la riflessione, comprendendo che dalle stragi perde solo l&rsquo;umanit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sono trascorsi pi&ugrave; di 70 anni da quei tristi lunghissimi momenti &ndash; ha detto il consigliere regionale Roberto Cifarelli -. Mio padre partecip&ograve; alla seconda guerra mondiale e mio nonno alla rima guerra mondiale. La mia generazione si &egrave; potuta abbeverare direttamente alla fonte di chi quei momenti li ha potuto raccontare perch&eacute; vissuti in prima persona. Con il tempo i ricordi si affievoliscono. Invece quei ricordi devono rimanere ben impressi nelle nostre menti e nei nostri cuori. Ecco perch&eacute; la mia generazione ha l&#39;obbligo di passare il testimone del ricordo, e le nuove generazioni di raccoglierlo&rdquo;.<br /><br />Lo storico e giornalista Giuseppe Coniglio ha invece rivolto un invito alle istituzioni, perch&eacute; assicurino un coordinamento fra diverse giornate commemorative (oltre a quella dedicata al ricordo delle foibe, quella sulla memoria della shoah e quella in onore delle vittime della mafia), sottolineando che la violenza perpetrata nelle foibe &egrave; ancora per molti versi sconosciuta.<br /><br />Presenti alla manifestazione anche il consigliere regionale Achille Spada e il viceprefetto di Matera Alberico Gentile.<br /><br />Gli studenti dell&rsquo;Istituto agrario Cerabona di Marconia hanno presentato il video &ldquo;Viaggio nel Ricordo&rdquo; con testimonianze ed immagini del viaggio compiuto a Basovizza nel 2011, mentre Alessandro Bevilacqua della sezione alberghiero dell&rsquo;Iis &ldquo;Fortunato&rdquo; ha letto la poesia &ldquo;Foibe&rdquo; di Marco Barone. Poi, Francesco Nol&egrave; dell&rsquo;Istituto di istruzione superiore &ldquo;Nitti&rdquo; di Potenza, . Arcangelo Carbone dell&rsquo;Istituto di istruzione superiore &ldquo;Levi&rdquo; di Grassano e Matteo Rubolino dell&rsquo;Istituto di istruzione superiore &ldquo;Fortunato&rdquo; di Marconia di Pisticci hanno dialogato con i relatori della manifestazione, a cui hanno rivolto alcune domande.<br /><br />Davanti alla sede del Consiglio regionale, sulla base di una precisa indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (ricordata in Aula marted&igrave; scorso dal consigliere Michele Napoli) la ricorrenza &egrave; stata ricordata anche con l&rsquo;esposizione delle bandiere a mezz&rsquo;asta.&nbsp;

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