Il riconoscimento assegnato alla Smartest, un’azienda del Gruppo lucano MPH, nel corso del “festival Città Impresa 2012”, è una notizia che inorgoglisce e, in un momento di forte difficoltà per il sistema produttivo lucano, diventa il simbolo di una Basilicata che può farcela, rappresentando idealmente tutte quelle imprese locali che provano a resistere sul mercato, attraverso l’innovazione dei processi e dei prodotti. Si tratta di un segnale di fiducia per una regione che deve avere i piedi nella crisi ma la testa nel futuro, un segnale che assume un particolare valore oggi in occasione della decima Giornata dell’Economia e della Settimana europea delle Piccole e medie imprese.
È quanto ha dichiarato il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, partecipando all’iniziativa promossa da Unioncamere e Regione Basilicata. Nel rendere merito ad Unioncamere che ogni anno su tema chiama a raccolta le forze istituzionali economiche e sociali, Lacorazza ha sottolineato come i dati negativi che tratteggiano lo stato di salute dell’economia locale siano collegati ad una congiuntura economica negativa che investe tutta la nazione.
“La crisi economica in realtà – ha continuato – ci lascerà un’Italia e una Basilicata diverse. Se saranno peggiori o migliori dipenderà dalle azioni che si sapranno mettere in campo. Molto dipenderà dalla capacità, del sistema pubblico e di quello delle imprese, di capire in quale scenario si investono risorse e si sostiene efficienza, rafforzamento e innovazione dei processi e dei prodotti, siano essi beni o servizi. In tale ottica va accolto l’appello dei presidenti Lamorte e Tortorelli affinché, con il contributo di ciascuno, si riesca a far rete e si rafforzi il livello di cooperazione tra istituzioni, società civile e con il mondo produttivo e del lavoro, anche perché si è chiamati a fare con meno meglio”.
In questo contesto di difficoltà, inoltre, bisogna assumere – ha aggiunto Lacorazza – alcune priorità che ci consentano di guardare oltre la crisi, prima fra tutte quella delle infrastrutture, delle reti materiali e immateriali collegate al grande spazio euromediterraneo. La Basilicata ha bisogno di una maggiore connessione e un minore isolamento. E’ importante dunque rilanciare ed accelerare all’interno del Piano per il Sud il tema della connessione ai grandi corridoi e ai nodi della mobilità e della logistica del Mezzogiorno. Sempre in questo contesto di difficoltà è necessario anche rafforzare il reticolo della viabilità interna – come l’amministrazione provinciale sta cercando e cerca di fare, attraverso ad esempio il completamento di alcune storiche incompiute- proprio perché la nostra regione, per la sua scarsa demografia e l’ampiezza del territorio, rischia di avvertire di più gli effetti della crisi in atto che strutturalmente lascerà segni profondi.
Le riflessioni da fare sono molteplici ma a mio avviso è necessario concentrarsi nell’individuazione delle criticità e creare le condizioni affinchè una maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa possa ridurre l’impatto pesante della crisi. Ciò si osserva, ad esempio, nel rapporto tra la crisi profonda del settore delle costruzioni, in particolare quello della costruzione di edifici, e la necessità di dare una revisione/attuazione alla legge regionale 23 del 1999 sull’urbanistica. Revisione che potrebbe sicuramente attenuare le difficoltà del settore. Ciò può valere in tanti altri campi, dove un’analisi approfondita degli indicatori negativi aiuterebbe le amministrazioni ad agire al meglio. Nello stesso tempo, inoltre, in presenza di settori che mostrano segnali incoraggianti quali il turismo, non bisogna indugiare ma proseguire sul percorso intrapreso.
Accanto a tutto ciò va preso in considerazione, come condizione essenziale, il tema dei pagamenti alle imprese. Tanto più sarà credibile la rete tra istituzioni, società e mondo produttivo quanto più tempestivamente si riescono a creare insieme le condizioni per una regolarità dei pagamenti, pena il blocco dell’intero sistema. A tal proposito il Presidente Lacorazza ha rilanciato il tema dell’opportunità, da negoziare con il Governo, di tenere fuori dai vincoli sia le royalties del petrolio sia i fondi per la ricostruzione post terremoto e di stabilire criteri di premialità per la cifra da destinare alle Regioni, relativamente alla quota sponda per la spesa dei fondi strutturali, così come previsto dal cosiddetto decreto “Salva Italia”. (r.s.)
BAS 05