Gestione ciclo dei rifiuti, terza Commissione approva ddl

Si allinea la normativa regionale vigente alla recente sentenza della Corte Costituzionale (n.180/2015) che prevede “i rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento”. Le opposizioni hanno abbandonato i lavori in segno di protesta

E&rsquo; stato licenziato, oggi, dalla terza Commissione consiliare, presieduta da Francesco Pietrantuono, all&rsquo;unanimit&agrave; dei presenti (hanno votato i consiglieri Pietrantuono &ndash;Psi, Cifarelli, Miranda Castelgrande, Santarsiero e Robortella &ndash;Pd, Galante &ndash;Ri e Bradascio &ndash;Pp)&nbsp; un disegno di legge che detta disposizioni urgenti in materia di salvaguardia ambientale e di gestione del ciclo dei rifiuti.<br /><br />Prima della discussione il consigliere Romaniello (Gm) ha posto una questione pregiudiziale, mettendo in discussione la procedura di convocazione della Commissione utilizzata che non ha rispettato i termini come da regolamento.&nbsp; Dello stesso parere il consigliere Rosa il quale ha sostenuto che in questo modo vengono &ldquo;svilite le prerogative proprie dei consiglieri&rdquo; e che &ldquo;oggi l&rsquo;urgenza nell&rsquo;esame degli atti &egrave; diventata la normalit&agrave;&rdquo;.&nbsp; I consiglieri dell&rsquo;opposizione Giannino Romaniello &ndash;Gm, Gianni Leggieri &ndash;M5s e Gianni Rosa e Francesco Mollica-Udc, subito dopo, hanno abbandonato i lavori in segno di protesta.<br /><br />Con il dispositivo legislativo si allinea la normativa regionale vigente (art.42 della L.R. n.26/2014 &ldquo;Misure di salvaguardia ambientale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti&rdquo;) alla recente sentenza della Corte Costituzionale (n.180/2015) che impone una modifica del comma 4, art.42 della L.R. n.26/2014 orientata al rispetto di quanto stabilito dall&rsquo;art.7 del&nbsp; D.Lgs. n. 36/2003 e precisamente che &ldquo;i rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento&rdquo;. Altro elemento di rilievo inserito nel disegno di legge, l&rsquo;affidamento in situazioni concorrenziali della frazione secca dei Rsu (sopravaglio) superando il vincolo della pianificazione territoriale, cos&igrave; come sancito da una sentenza del Consiglio di Stato (n.5242/2014).&nbsp;<br /><br />Prima del voto era stato audito Salvatore Gravino, dirigente del dipartimento Ambiente e Territorio&nbsp; il quale ha spiegato&nbsp; che &ldquo;si tratta di un atto di transizione nell&rsquo;attesa della redazione del nuovo piano rifiuti, un atto urgente perch&eacute; occorre dare indicazioni precise agli operatori altrimenti si correva il rischio di bloccare nel mese di agosto la gestione dei rifiuti&rdquo;. Gravino ha poi messo in evidenza&nbsp; &ldquo;la situazione di emergenza su tutto il territorio lucano ma ancor di pi&ugrave; nella provincia di Matera dove &egrave; in funzione solo l&rsquo;impianto di Pisticci e si &egrave; in attesa del completamento dei lavori per quelli di Tricarico e Colobraro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I rifiuti &ndash; ha poi precisato il dirigente del dipartimento Ambiente e Territorio &ndash; andranno&nbsp; in discarica solo se separati e quindi la frazione secca dovr&agrave; essere comunque necessariamente&nbsp; mandata&nbsp; a recupero come prevede la legge. Prevista, inoltre, la possibilit&agrave; del ricorso anche di operatori privati che attraverso gare di evidenza pubblica potranno&nbsp; acquisire l&rsquo;appalto per il recupero&nbsp; dei materiali&rdquo;.<br /><br />Presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Pietrantuono (Psi), i consiglieri Cifarelli, Giuzio, Miranda Castelgrande, Santarsiero e Robortella (Pd), Bradascio (Pp), Galante (Ri), Rosa (Lb-Fdi), Leggieri (M5s), Romaniello (Gm).<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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