"Purtroppo Fiat conferma quello che in molti temevano: nessuna novità per il 2013 e molte nebbie sul 2014. Sicuramente se ne riparlerà nel 2015, senza spiegare come si possano tenere in vita i nostri stabilimenti per così tanto tempo, se non ricorrendo a strutturazioni camuffate da ancora tanta cassa integrazione (a questo punto temiamo straordinaria) e incentivi alle dimissioni". Lo dichiara il segretario regionale della Cgil Alessandro Genovesi.
"Il dato vero – prosegue – è che senza un'inversione di rotta il cervello e il portafogli di Fiat stanno andando negli Usa e, per quanto riguarda le nuove produzioni, verso nuovi stabilimenti nei paesi del Bric.
Rimane e si rafforza la nostra richiesta di aprire un tavolo nazionale sul settore automotive, dentro un piano europeo dedicato alla riconversione e a ridurre le sovra capacità, guardando – per il mercato nazionale ed europeo – a nuovi modelli e prodotti basati sul basso impatto ambientale, nuovi materiali, nuove propulsioni city car intelligenti.
E, su queste politiche industriali, concentrare tutti gli sforzi e le risorse per una iniezione di “ricerca e sviluppo”, per mantenere Fiat in produzione in Italia, attrarre nuovi produttori che guardano ai mercati continentali e del Mediterraneo, favorire una diversificazione dell'indotto meridionale per garantire l'occupazione degli oltre 40 mila addetti impegnati direttamente nel Sud Italia.
Insomma le parole d'ordine di ieri della CGIL a Melfi, sono ancora più rafforzate e tutti – istituzioni, sindacati, governo – dobbiamo ora mettere in campo una strategia alternativa alle “non scelte” di Marchionne".
BAS 05