“Oltre 500 lavoratrici, lavoratori, studenti, pensionati sono in partenza questa notte, dalla Basilicata, per partecipare a Roma alla manifestazione nazionale ‘democrazia al lavoro’, indetta dalla Fiom Cgil”. Sono le parole di Alessandro Genovesi che presenta l’impegno della Cgil Basilicata “a sostegno delle troppe lavoratrici e lavoratori vessati dai continui attacchi ai diritti e alla democrazia sui luoghi di lavoro”.
“La giornata del 9 marzo – prosegue il segretario regionale della Cgil – assume un valore centrale all’interno di una dinamica in cui si vuole distruggere il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. La Cgil, al contrario, lotta per ridurre la precarietà, estendere l’occupazione e i diritti, difendere lo Statuto dei Lavoratori che, come sostengono in molti, un non è “totem ideologico”, ma una indicazione di civiltà e di maturità democratica del nostro Paese”.
“Democrazia al lavoro è lo slogan della giornata di mobilitazione nazionale per sottolineare l’impegno costante che dovrebbe essere profuso per una riforma del mercato del lavoro che riesca in maniera decisa a ridurre le precarietà, ad estendere gli ammortizzatori sociali e ad introdurre il reddito di cittadinanza. In questi ultimi giorni prima della manifestazione del 9 – sottolinea Genovesi – siamo stati impegnati a parlare con le lavoratrici ed i lavoratori nelle piazze, nelle fabbriche, negli uffici per condividere l’esigenza di rimanere uniti in una vertenza che ha tre grandi obiettivi: fare un buon accordo sul mercato del lavoro e sulla riforma degli ammortizzatori sociali che devono essere universali e in grado di garantire con più risorse adeguate coperture a tutti; tenere aperta la discussione sulla riforma delle pensioni che per molti aspetti è punitiva e colpisce proprio i più giovani; infine riconquistare quegli spazi di democrazia che purtroppo, a più riprese, un manipolo di imprenditori senza scrupoli sta mettendo in pericolo. Segnali preoccupanti, in questo senso, sono la mancata assunzione a Pomigliano dei lavoratori iscritti alla Fiom, la decisione di non reintegrare al lavoro Lamorte, Barozzino e Pignatelli alla Fiat Sata di Melfi, nonostante la sentenza del Tribunale di Potenza, il mancato riconoscimento delle agibilità sindacali ai delegati della Fiom Cgil, democraticamente eletti dai lavoratori. Per tutti questi motivi siamo convinti che domani essere a Roma diventa necessario per ribadire che un futuro differente, fatto di diritti e di democrazia, è possibile e dobbiamo pretenderlo.”
BAS 05