Gender, presentato il libro di Pace e Di Pietro

Maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa. Ruota attorno alla questione “gender”, il libro “Gender ascesa e dittatura della teoria che non esiste” scritto a quattro mani da Aurelio Pace consigliere regionale e dal giornalista Carlo Di Pierro.In serata la presentazione pubblica nella biblioteca nazionale del capoluogo, alla presenza di personalità istituzionali, politiche, della cultura e dell’economia oltre che di tanti cittadini e curiosi.Il termine Gender, che è usato per indicare “maschile”, “femminile” e “neutro” negli ultimi anni si utilizza per indicare categorie basate sul sesso e quindi sull’identità di genere. Insomma la teoria sostiene che sia il “ruolo di genere”, che l’ ”orientamento di genere” sarebbero determinati non dal sesso biologico del soggetto, ma dall’ambiente in cui lo stesso cresce e vive, oltre che dalla cultura e da altri fattori. Con tutte le conseguenze che ne scaturiscono, non ultimo l’alto tasso di suicidi.La Basilicata, è stato ricordato, è l’unica regione d’Italia ad aver approvato la mozione contro la teoria del gender. “Un tema su cui porre l’attenzione – ha sottolineato Di Pierro – in quanto è stata fatta molta disinformazione e questa pubblicazione (reperibile su Amazon.com per consentire una fruizione internazionale) intende affrontarlo con imparzialità sul piano storico, dottrinale, filosofico e della cronaca contemporanea.”“La teoria, ha detto Pace, vuole che noi esseri umani nasciamo neutri per poi scegliere di riconoscersi in 73 orientamenti diversi e l’aggravante è che si vuole imporre la teoria nelle scuole, al pari di altre materie scolastiche.”Insomma si vuole presentare come naturale quello che naturale non è. Da qui la discussione sui ddl Scalfarotto, Cirinnà, alla proposta di linee guida che i giornalisti dovrebbero seguire per non urtare la sensibilità della categoria gender nella stesura degli articoli, fino a progetti educativi già avviati in alcune scuole europee, come la Norvegia che sta, paradossalmente, abbandonando l‘ideologia ”.Si viene meno, così, agli articoli 29 e 30 della Costituzione italiana che indicano come la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio ed è “ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio precisando che “la legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità”. Senza contare il giro d’affari che ruota attorno a uteri in affitto, embrioni e flussi finanziari che ormai regolano il mondo. E’ aberrante il tariffario riportato nel testo su uteri in affitto, maternità surrogate e banca del seme con tanto di “offerte speciali” per bambini su misura.“Se si manipolano i bambini si manipola il futuro” hanno concluso gli autori, fermamente convinti dell’inesistenza della teoria e contrari a qualsiasi divulgazione nelle scuole e ai minori.La pubblicazione fungerà da stimolo per dibattiti in varie platee italiane tra cui Taranto, Genova e Palermo.

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