Alla conferenza stampa di questa mattina presenti i consiglieri regionali Gianni Rosa, Mariano Pici e Mario Venezia, il consigliere provinciale, Aurelio Pace, e numerosi rappresentanti dei Comuni
Pei i consiglieri regionali del Pdl e gli esponenti degli Enti locali “esistono difficoltà reali nel poter svolgere l’attività di opposizione in Basilicata riconducibili all’azione ostativa della maggioranza di governo”. Il consigliere Rosa ha spiegato i motivi della data prescelta per l’incontro con i giornalisti che “cade in prossimità della ripresa dell’attività politico-amministrativa e vuole rappresentare, quindi, un ultimatum alla maggioranza e a chi deve farsi garante del buon funzionamento degli strumenti politici utilizzabili dalla minoranza, salvaguardandone le corrette e puntuali procedure”.
“L’opposizione dopo le leggi Bassanini – ha sottolineato Rosa – ha visto di molto ridotti gli strumenti della propria attività ai vari livelli governativi e tali strumenti in Regione sono del tutto annullati. I termini fissati per le risposte alle interrogazioni sono 30 giorni, ebbene – ha detto Rosa – in questa legislatura finora, non è stato superato il tetto del 50 per cento delle risposte fornite e, più volte, si è trattato di chiarimenti, o presunti, tali, non politici, giacchè forniti da funzionari, con l’evidente diniego di assunzione di responsabilità da parte dei politici che amministrano il massimo Ente territoriale. Troppo spesso – ha proseguito Rosa – assistiamo all’istruttoria delle interrogazioni farraginosa ovvero bloccata, di qui l’invito, non accolto, al presidente Folino di partecipare ai lavori di questa mattina per dare una risposta tangibile della presa in carico, più volte annunciata, di facilitare la speditezza dell’iter procedurale e della volontà di svolgere appieno il ruolo di garante dei diritti della minoranza. Ai ritardi legati alle interrogazioni – ha detto ancora Rosa – si aggiunge il fatto che la discussione delle mozioni viene procrastinata per mesi, essendo esse, sempre poste all’ultimo punto dell’ordine del giorno dei Consigli regionali. Al nostro grido di allarme per la crisi della democrazia istituzionale si risponde con il silenzio e con l’indifferenza, non dando alcun seguito alla nostra richiesta di atti, vedi la documentazione sull’ inquinamento provocato da Fenice, datata 23 maggio, e quella riguardante i Collegi sindacali delle Asl, datata 24 marzo. Riguardo, poi, all’assestamento di bilancio, abbiamo assistito, ancora una volta, allo sminuire del lavoro delle Commissioni consiliari ed alla presentazione del solito maxi-emendamento a sua volta emendato con sub-emendamenti della maggioranza”.
Il consigliere Pici ha parlato di “assoluta impotenza dinanzi ad una Giunta che non risponde. Sintomatica di un atteggiamento chiuso e antidemocratico – ha affermato – la mancata risposta alle interrogazioni concernenti la sanità in merito agli incarichi dirigenziali, alla metodologia e al metodo di attribuzione delle alte specialità. Questo senza contare le tante spese inutili che ancora pesano sul bilancio regionale e che potrebbero essere utilizzate più proficuamente: si tratta di piccole leggi la cui finalità andrebbe giustificata insieme con l’utilizzo che ne viene fatto. Occorre – ha detto Pici – sollecitare il presidente Folino affinché spinga i Dipartimenti a rispettare le regole, regole che riguardano prima di tutto i cittadini che hanno il diritto ad avere risposte subitanee e circostanziate, così come è bene testare le vere responsabilità dei direttori generali per ottimizzare il funzionamento degli assessorati”.
Per il consigliere Venezia “la conferenza stampa è l’ennesimo atto e vuole essere la denuncia ultima sullo stato di vita della politica regionale, caratterizzata da una sorta di ‘regime bulgaro’ che nulla ha a che vedere con il concetto di democrazia. Mi vedrò costretto – ha annunciato Venezia – a presentare, ogni giorno, la stessa interrogazione sul reclutamento presso i centri di prenotazione sanitari finchè non avrò una risposta esauriente a tal riguardo. Inutile sottolineare – ha aggiunto – che la stessa sorte hanno subito richieste di chiarimenti in merito a Consorzi di Bonifica ed allo stato in cui versa l’Università di Basificata. Dopo ‘l’ultimatum’ per far sì che si instauri al posto del ‘potere Regione’ un sistema più chiaro e trasparente si passerà oltre, ricorrendo, se necessario, alla magistratura”.
Il coordinatore dell’intergruppo di minoranza alla Provincia di Potenza, Aurelio Pace ha lamentato “la mancanza di trasparenza, la difficoltà di accesso agli atti, se non quando sono ininfluenti, l’oggettiva impossibilità negli enti locali di svolgere il ruolo di controllo e di informazione, ne sono esempio i Comuni di Rapolla e S. Fele dove si sono tenuti concorsi pubblici per la copertura di posti da vigile e impiegati amministrativi. Per quanto concerne l’ente Provincia – ha comunicato Pace – due sono i temi sui quali maggiormente cercheremo di incidere nell’immediato futuro: la raccolta differenziata e, dunque, la successiva tipologia di smaltimento dei rifiuti, nonché la casistica e le regole per le gare di appalto, troppo spesso ‘sposate’ ai cottimi fiduciari”.
Intervenuti nel corso del dibattito il capogruppo consiliare di minoranza al Comune di Filiano, Vincenzo De Paolis, che ha riferito circa le recenti vicissitudini dell’ente a seguito delle decisioni del Tar, il vice coordinatore provinciale, Gennaro Finizio, Giancarlo Spagnoletti, amministratore di Pignola, i consiglieri Gianluca Piviero di Rivello, Alessandro De Luca di Castelluccio Superiore, Vincenzo Claps di Avigliano e il coordinatore del Pdl di Satriano, Michele Brancato. Presenti anche gli amministratori di Missanello, Tonino Micucci e di Filiano, Domenico e Franco Pace.
“Una legge, anche se ben congegnata – hanno rimarcato gli amministratori del Pdl – può essere vanificata dall’inerzia e dalla cattiva applicazione, per non parlare della ‘malafede politica’. Eludere le richieste dell’opposizione non solo in merito a quanto deciso, ma soprattutto, in merito ai programmi, le strategie politiche e le azioni che si intendono intraprendere, è divenuto lo sport principale della maggioranza. Questo è un mal costume diffusissimo, specie nei Comuni, e l’auspicio è che, trattandosi di una questione politica ed istituzionale di ampio respiro e di vitale interesse che supera i semplici schieramenti e le sigle partitiche, la maggioranza di centrosinistra colga, finalmente, l’occasione per un confronto serio ed esaustivo sul delicato tema dei rapporti con le minoranze ai vari livelli politici e tenga presente proposte e soluzioni per un migliore e più proficuo rapporto dialettico nelle istituzioni, il tutto per il solo beneficio dei cittadini e del territorio, soprattutto in questo periodo di grave congiuntura”.