Fratelli d'Italia: servizi postali a giorni alterni

“Via libera al provvedimento con il quale l’AgCom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) permetterà a Poste Italiane S.p.A – la società affidataria in Italia del servizio postale universale – di consegnare la corrispondenza a giorni alterni”. Lo rende noto, in un comunicato stampa, Giuseppangelo Canterino, Portavoce Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale di Garaguso.
“Trattasi – aggiunge Canterino – di una “riorganizzazione” prevista per ottobre 2015, ma che si svilupperà concretamente tra aprile 2016 e febbraio 2017. Partendo da una prima fase, che coinvolgerà una stretta fascia di popolazione (pari allo 0,6% di quella nazionale), la manovra dovrebbe ricadere sul 25% dei comuni italiani sotto i 30mila abitanti, così da ripercuotersi su circa 15 milioni di cittadini.
Restando sulle percentuali, il 58% dei comuni individuati dall’Autorità per le Comunicazioni è “totalmente montano”, l’8% lo è parzialmente e il 34% non lo è. Tra le regioni più colpite spiccano il Piemonte, con il numero di comuni più elevato in termini assoluti (si parla di circa 500), e la Basilicata, con la percentuale tra le più elevate rispetto al totale dei propri comuni (si parla di circa 124 su 131).
Occorre ricordare, però, che Poste Italiane fattura in media 24 miliardi di euro l’anno. L’utile netto è pari a 1 miliardo, e la Cassa Depositi e Prestiti paga 1,6 miliardi come “commissione” per poter gestire il risparmio raccolto da Poste Italiane (45 miliardi l’anno).
È inammissibile, a questo punto – continua il portavoce di Fratelli d’Italia – che Poste Italiane – società per azioni di proprietà del Ministero del Tesoro, tenuta in piedi soprattutto grazie ai cittadini italiani – debba continuare a dar spazio solo ai propri conti aumentando le tariffe sui propri servizi (dal primo ottobre p.v. vi sarà l’aumento del costo del costo delle spedizioni ordinarie – francobollo – che passerà dagli attuali 0,80 euro a 0,95 euro) “fregandosene” letteralmente del danno economico che questa manovra potrà apportare a migliaia di professionisti e imprenditori, dislocati nelle zone anzi richiamate, che lavorano grazie all’ausilio della corrispondenza diversa da quella telematica.
Sulla base di questi dati ci chiediamo come mai lo Stato riesca a trovare i fondi da destinare ai “pensionati d’oro” e ai manager pubblici “di lusso” e non riesca, invece, a gestire una situazione già pianificata che – tra l’altro – tiene in piedi centinaia di posti di lavoro essenziali per molte famiglie monoreddito.
Considerato che la Basilicata è ormai fuori dai programmi di potenziamento aereo e ferroviario, ci domandiamo di cosa siano disposti a privarci, ancora, questo Governo “incostituzionale” e questo Premier, mai passato dalle urne.
Ai cittadini lucani, invece, chiediamo cosa siano disposti ancora a “regalare” (in termini di consensi) ad una classe dirigente locale (e nazionale) alquanto superficiale e incurante dei problemi che una regione come la nostra patisce ormai da 40 anni.
Tutte questioni che, se non si attuerà un cambiamento radicale in termini di scelte politiche, ci terranno sempre più – conclude Canterino – ai margini delle classifiche nazionali, europee e mondiali in termini di competitività e di sviluppo economico”.
 Bas04

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