Per protestare contro “la scelta di Acquedotto lucano che in violazione del contratto collettivo non ha inserito nel bando di gara per l’affidamento del servizio la clausola sociale che salvaguarda i livelli occupazionali”, la Funzione Pubblica Cgil di Potenza “proclama lo stato di agitazione di tutto il personale addetto all’impianto di depurazione del Comune di Potenza”.
Lo rende noto il segretario generale della Fp-Cgil potentina, Roberta Laurino, in un comunicato inviato anche alla giunta regionale.
Per Laurino si tratta di “una decisone senza precedenti, punitiva nei confronti dei lavoratori e regressiva rispetto all’azione politico-istituzionale e sindacale che ha contraddistinto in questi mesi l’azione della Regione Basilicata e dallo stesso presidente Pittella, rivolta a salvaguardare e tutelare l’occupazione locale e i diritti acquisti, così come è stato fatto con il contratto di sito”.
La Fp-Cgil, quindi, chiede “un intervento immediato del presidente della giunta regionale, affinché nel rispetto della clausola di salvaguardia di cui alla legge regionale n.24 del 2010, peraltro recepita anche nella proposta di legge sul lavoro nero in corso di approvazione, vengano salvaguardati i diritti dei lavoratori che da oltre 30 anni, appositamente qualificati dalla Regione Basilicata operano con professionalità in tali attività”.
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