"FP CGIL, CISL FP e UIL FPL comunicano che, con una partecipazione nutrita e coesa, si è tenuta l’assemblea dei lavoratori atipici (precari) dell’Assistenza Tecnica sui programmi e interventi 2014-2020, nazionali ed europei, e su progetti specifici di sviluppo locale della Regione Basilicata, per analizzare l’avanzamento della vertenza che ha portato gruppi di questi lavoratori a mobilitarsi per chiedere all’Amministrazione un percorso finalizzato a dare risposte concrete alle istanze di quanti da più di un decennio affiancano l’Amministrazione regionale e gli uffici a raggiungere i risultati in materia di politiche di sviluppo, riconosciute a livello nazionale e UE.
Tale condizione di precarietà – dichiarano i segretari regionali Laurino (Fp Cgil), Sarli (Cisl Fp) e Guglielmi (Uil Fpl) – è stata più volte tema di discussione in Consiglio Regionale, da ultimo nel maggio 2016, con la mozione n. 153 , a firma dei consiglieri Cifarelli, Lacorazza, Romaniello e Santarsiero, in sede al quale Consiglio si è cercato di verificare soluzioni alternative all’esternalizzazione posta in essere dalla Giunta Regionale, con DGR 1649/2015.
Così come affermato dal Presidente Pittella, nella seduta di approvazione della mozione n.153, “nel senso che chi ha maturato esperienza è stato qui per dieci anni, ed è evidente che matura anche il desiderio, l’ambizione, l’aspirazione di continuare a lavorarci, ed è interesse anche nella norma per una pubblica amministrazione valorizzare quell’esperienza, guai se così non fosse”,per le OO.SS. appare evidente dar seguito a quanto deliberato in Consiglio (mozione 177/2016), approvato all’unanimità dei presenti, e cioè convocare con urgenza un tavolo “per valutare e condividere ogni iniziativa atta a creare opportunità attraverso procedure ad evidenza pubblica per le numerose professionalità di cui la Regione Basilicata …..” ha “.. beneficiato nel corso di questi anni”, nell’interesse dell’Amministrazione Regionale e dei lavoratori interessati .
Ciò appare ancora più urgente alla luce del modificato contesto di riferimento sotto il profilo normativo ed economico.
L’art. 20 “Decreto Legislativo recante modifiche e integrazioni al Testo unico del pubblico impiego(TUPI), di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 approvato in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2017”, infatti, consente alle amministrazioni pubbliche di bandire, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di cui all’articolo 6, comma 2 del decreto stesso e non più sulla base delle vecchie “dotazioni organiche”, procedure concorsuali riservate, in misura non superiore al cinquanta per cento dei posti disponibili, al personale non dirigenziale che, alla data di entrata in vigore del decreto stesso, possegga i requisiti dell’essere in servizio con contratti di lavoro flessibile presso l’amministrazione che bandisce il concorso e dell’aver maturato alle dipendenze dell’amministrazione medesima almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni.
E’ di tutta evidenza che l’introduzione delle citate modifiche normative ha comportato un mutamento dello stato di fatto e di diritto nonché dell’interesse pubblico presupposto all’atto dell’indizione della “Procedura aperta finalizzata all’affidamento del servizio di consulenza e assistenza tecnica sui programmi ed interventi 2014-2020 di competenza regionale finanziati dai fondi F.E.S.R., F.S.E., F.E.A.S.R., F.E.A.M.P. e F.S.C. e del servizio di assistenza tecnica per le attività di chiusura regionale sul POR F.E.S.R. 2007-2013 e sugli interventi F.S.C.”, in forza della circostanza che alla data odierna è consentito alla Regione Basilicata di soddisfare le esigenze di cui alla gara medesima, attraverso la possibilità sancita dal D.lgs. ex. art. 20 comma 8, di “prorogare i rapporti di lavoro flessibile con i soggetti che partecipano alle procedure concorsuali di cui al citato decreto”.(art. 20 comma 8)
Il testo del Decreto Legislativo indicato in precedenza, ivi incluso il ripetuto art.20, ha trovato positivo accoglimento nella Conferenza Stato – Regioni, dove nell’intesa rep. atti 55/CSR del 6 aprile 2017 è stato formalmente espresso parere favorevole da parte delle regioni.
In considerazione del processo di riforma della normativa sul Pubblico Impiego in itinere va rivalutata la soluzione a suo tempo esaminata, anche in sede di Consiglio Regionale, in relazione all’opportunità di tracciare percorsi alternativi all’esternalizzazione delle attività di AT, non farlo sarebbe in contraddizione con la volontà di perseguire il superamento del precariato nella PA, volontà espressa dalla Regione Basilicata in seno alla Conferenza Stato.Regioni.
Tanto è più vero se l’approdo di tali percorsi alternativi risponde, per un verso, all’esigenza di vedere concretizzati per “chi ha maturato esperienza è stato qui per dieci anni….. il desiderio, l’ambizione, l’aspirazione di continuare a lavorarci (ndr in Regione Basilicata)”, trattandosi quindi di diritti al lavoro e non di mere aspettative, per altro verso, all’opportunità di non disperdere professionalità e competenze specialistiche, costruite e consolidate all’interno dell’Amministrazione, con impegno di risorse pubbliche.
Ulteriore elemento di novità rispetto al contesto nel quale è stata disaminata la validità tecnico-economica, conclusasi con la risposta del Presidente della Giunta del novembre 2016, è dato, oltre che dalla già richiamata riforma TUPI, dal consolidamento delle minore entrate nel bilancio regionale, per effetto della mancata produzione del COVA di Viggiano e, quindi, del mancato introito connesso in tema di royalties.
Le OO.SS. ravvisano, quindi, la necessità di rivalutare nel nuovo scenario richiamato le scelte a suo tempo assunte dall’Amministrazione, in modo da assicurare l’adeguato supporto e assistenza tecnica sia agli uffici regionali sia ai tanti enti locali, che hanno assistito negli ultimi anni a una riduzione dell’organico a fronte di maggiore complessità amministrativa di gestione delle opportunità di sviluppo.
Alla data odierna, per le OO.SS., la gara citata non risulta essere strumento idoneo a perseguire l’interesse pubblico sotteso alla procedura stessa per evidente mutamento delle circostanze atte e presupposte all’atto della sua indizione ed in aggiunta non essendo attualmente intervenuto alcun provvedimento di aggiudicazione.
Le OO.SS. chiedono che l’Amministrazione disponga la revoca del bando di gara e degli atti successivi, sussistendo concreti motivi di interesse pubblico, quali quelli sopra esplicitati, tali da rendere inopportuna e da dissuadere l’amministrazione dalla prosecuzione della gara stessa (art. 21-quinquies, comma 1, della legge 241/90) e che la stessa proceda in sede di approvazione del Bilancio di Previsione 2017 a definire una proroga adeguata di almeno un anno ai contratti in scadenza alla data del 30 giugno 2017 tale da permettere il lavoro del tavolo di cui alla mozione 177/2016, teso ad attuare le novità introdotte dalla cosiddetta Riforma Madia e per altro verso a dar continuità all’attività di Assistenza tecnica necessaria a impedire il disimpegno di risorse rilevanti allo sviluppo del territorio lucano".
Bas 05