Il consigliere regionale dl Pd chiede all’assessore Mastrosimone chiarimenti su utilizzo del personale e rendicontazione delle Agenzie, auspicando un “tavolo per la ridefinizione della legge sulla formazione”
Il consigliere regionale del Pd, Marcello Pittella, in questi giorni, ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Formazione, Rosa Mastrosimone, riguardante le Agenzie di formazione provinciali Apof-il e Ageforma.
In particolare, il consigliere chiede informazioni su “l’utilizzo del personale delle Agenzie eventualmente in comando o trasferite presso altre amministrazioni pubbliche e sulla rendicontazione prodotta negli anni 2009-2010 da parte delle stesse”.
“Durante il dibattito in Consiglio regionale, il 9 febbraio 2010, e le successive determinazioni si evinceva – dichiara Pittella – una situazione preoccupante circa lo stato della rendicontazione da parte delle Agenzie che non consentiva alla Regione di liquidare opportunamente le tranche di finanziamenti annuali, ciò dovuto in gran parte alla difficoltà di avviare le attività delle Agenzie”.
“La polemica innescata in questi giorni da alcuni consiglieri regionali e provinciali e senatori della Repubblica, circa il mancato avvio delle attività – sottolinea il consigliere Pd – desta preoccupazione, dal momento che il polverone mediatico scaturito potrebbe risultare dannoso e non risolvere i problemi in campo o addirittura tralasciare, nella vis polemica di ognuno, i problemi più importanti: l’avvio delle attività, loro rendicontazione e il problema serio dei precari”.
“Già da tempo – continua Pittella – ho manifestato la preoccupazione e l’angoscia circa la situazione di tanti precari Apof-il che, a tutt’oggi, non trova totale risoluzione e costituisce uno degli elementi più importanti da affrontare ad un tavolo per la ridefinizione della legge sulla formazione. Il già assessore regionale Autilio, infatti, aveva affacciato l’ipotesi di un tavolo per discutere la nuova visione della legge 33 che dovrebbe modificare il sistema della formazione, anche ampliandone i campi operativi. Ma ad oggi – conclude – la discussione sembra essere sprofondata in un dimenticatoio che rischia di non dare risposte agli operatori e, soprattutto, ai lavoratori e ai cittadini”.