Il capogruppo Sel in Regione esprime “condivisione e sostegno allo sciopero generale proclamato dai sindacati confederali di categoria per il 24 aprile prossimo come iniziativa per smuovere ritardi che pesano su circa 4mila operai forestali”
“La celerità di approvazione del Piano regionale di forestazione 2012 da parte del Consiglio regionale, dopo l’altrettanto celere iter del provvedimento in terza Commissione, non può essere vanificata né da procedure burocratiche e tanto meno da logiche di contrapposizione tra Comuni capofila e i presidenti delle Aree Programma che poi sono i vecchi presidenti delle Comunità montane, i quali, molto probabilmente, vogliono continuare a gestire una materia sottratta per effetto di una riforma della governance territoriale ancora a metà”. A sostenerlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale Giannino Romaniello esprimendo “condivisione e sostegno allo sciopero generale proclamato dai sindacati confederali di categoria per il 24 aprile prossimo come iniziativa per smuovere ritardi ed atteggiamenti ambigui che pesano sul presente di circa 4mila operai forestali”.
“Se non si esce rapidamente dal vicolo cieco dovuto al trasferimento di ogni incombenza alle 7 Aree Programma senza assistere adeguatamente i Comuni capofila – aggiunge Romaniello – il rischio di perdere troppo tempo per l’avvio dei cantieri forestali è sempre più reale ed intollerabile. Ne è pensabile dover attendere l’approvazione dei bilanci dei Comuni capofila. Si tratta peraltro di impiegare al meglio l’attività degli uffici della Presidenza della Giunta oltre che al superamento di ogni ostacolo – continua ancora l’esponente di Sel – per garantire le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione delle 151 giornate lavorative in quest’anno a tutti gli operai forestali secondo quanto previsto nell'accordo del 2009 tra Regione e sindacati. Anche lo sblocco del turn-over per favorire l’ingresso di giovani operai, tenuto conto che gli elenchi degli operai forestali sono bloccati da anni nonostante il pensionamento di alcune centinaia di unità, richiede soluzioni rapide”.
Romaniello evidenzia infine che “non si riesce a capire quale funzione svolgano ancora i commissari delle 14 ex Comunità montane, rappresentando di fatto uno spreco di risorse”.