Forestazione, Mattia: superare discriminazioni tra operai

Il consigliere del Pdl nel far riferimento alla situazione esistente nelle aree Marmo-Melandro sollecita la realizzazione di una Struttura Interdipartimentale (Ambiente-Agricoltura-Infrastrutture) che attivi programmi pluriennali di investimento

“La situazione paradossale che si registra nelle aree Marmo-Melandro per l’attuazione del Piano di forestazione con gli addetti ‘discriminati’ in base alla precedente appartenenza (Comunità Montana Melandro o Marmo-Platano) è un’ulteriore conferma delle difficoltà che avevo segnalato all’avvio della gestione delle attività del Piano 2012 di forestazione delegate dalla Regione alle Aree Programma”. A sostenerlo è il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia, sottolineando “la necessità che si superi rapidamente la discriminazione, facendo in modo che tutti gli operai forestali realizzino lo stesso numero di giornate lavorative, attraverso il superamento del divario tra 151 giornate per gli 85 operai idraulico-forestali del Melandro e le 112 giornate per i 93 operai idraulico-fore stali del Marmo-Platano”.

Nel sottolineare che “persino il Procuratore generale della Corte dei Conti della Basilicata dr. Oricchio ha sollevato forti perplessità sul ruolo che si è voluto assegnare ai nuovi organismi territoriali che hanno preso il posto delle Comunità Montane e che per ora sono una specie di scatola vuota, senza disporre delle competenze tecniche adeguate e con la scelta decisamente avventata di attribuire ampi poteri in materia di forestazione al Comune capofila” Mattia aggiunge che “non può essere certo un equivoco quello dell’attribuzione di fondi da parte della Regione, sulla base delle royalties del petrolio. Nei giorni scorsi l’assessore all’Ambiente Mazzocco ha annunciato che il Programma di Forestazione 2012 ha destinato 5,6 milioni di euro ad interventi di compensazione ambientale nei territori interessati dalle estrazioni petrolifere. Ritengo che da questo specifico programma si possano attingere le risorse finanziarie necessarie per l’intera platea di operai idraulico-forestali oggi impegnati nelle attività dell’Area Programma che comprende le due ex Comunità Montane di aree interessate o comunque prossime alle estrazioni e ricerche di idrocarburi”.

“La verità – continua – è che è rimasta a metà strada la riforma della governance territoriale all’interno della quale realizzare una svolta riformista per passare da azioni assistenziali a programmi realmente produttivi e soprattutto coordinati tra loro e in grado di trasformare gli operai precari in ‘sentinelle permanenti’ a tutela di territorio ed ambiente. Mi riferisco – precisa Mattia – all’agenzia agro-forestale per i servizi innovativi in agricoltura e per la gestione del patrimonio forestale la cui istituzione è stata proposta dall’assessore Mazzocco. Più che ad un’ennesima scatola vuota, la ristrettezza di risorse finanziarie impone di prevedere una Struttura Interdipartimentale (Ambiente-Agricoltura-Infrastrutture) che attivi programmi pluriennali di investimento nel settore della difesa del suolo e che consenta un ritorno alla tradizionale impostazione delle attività nelle sistemazioni dei bacini montani”.

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