Florio (Cd): più impegno politica su “paure” del ceto medio

“Nonostante i sette anni duri di crisi, oltre la meta' degli italiani (54%) si sente ancora ceto medio, come mentalita' e come stile di vita. Ce lo “ricorda” il numero 10 del "Diario della transizione" del Censis. E allora se qualcuno in politica avesse ancora qualche dubbio è bene che lo rimuova: il nostro primo compito è quello di rafforzare l'impegno sui problemi del ceto medio a cui dare urgenti risposte a partire dalla “percezione di vulnerabilità” che coinvolge tutte le famiglie sino alla paura di finire in povertà, "come fosse un virus che può contagiare chiunque”. E' quanto sostiene Rossana Florio, vice segretaria Centro Democratico, consigliere provinciale Matera e comunale di Pisticci che aggiunge: “Noi crediamo che il benessere e il progresso dei popoli non si misurino solo attraverso il livello del PIL. Così come il livello di civiltà e le virtù di una nazione non si risolvono nella sua capacità di tenere in ordine i conti pubblici.
Le finanze pubbliche sane sono la premessa essenziale e inderogabile per assicurare la crescita del prodotto, ma entrambi non bastano per realizzare una società giusta e costruire un’economia moderna e sostenibile, rispettosa delle persone e dell’ambiente e con lo sguardo sempre rivolto alle generazioni future. Guardiamo perciò ad una nuova dimensione di Sviluppo Responsabile, attraverso un pacchetto di riforme strutturali incisivo, che tenendo assieme esigenze di sviluppo, coesione sociale e vincoli di finanza pubblica, possa dare una scossa al Paese, invertire le aspettative negative e avviare una stagione di rinascita. E in questi giorni che il Premier Renzi sembra voler tirare fuori dal cilindro la carta di un Ministero per il Mezzogiorno, più che partecipare al referendum Ministero si-Ministero no – continua la dirigente di Cd – vogliamo rafforzare gli sforzi per fare del Sud d’Italia un volano della crescita dell’intero sistema Paese, adottando a tal fine un nuovo Programma straordinario per la crescita e l’occupazione nel Mezzogiorno, che agisca sinergicamente sul piano istituzionale e nei diversi ambiti della fiscalità, delle infrastrutture, dei servizi, definendo gli obiettivi strategici a tutti i livelli di governo: comunitario, statale e territoriale. Leggo che il gettito fiscale pro-capite per i lucani è pari a 6.735 euro di cui ben 4.945 euro vanno allo Stato, 936 euro alla Regione e 853 euro ai Comuni. Siamo alla conferma che per dare un'inizione di fiducia al ceto medio dobbiamo accelerare il processo di federalismo fiscale, modificato sulla base di logiche emergenziali di risanamento del bilancio, prevedendo, tra l’altro, un più ampio coinvolgimento degli amministratori locali nel processo di definizione dei costi e dei fabbisogni standard. Crediamo che l'Italia abbia quanto mai bisogno di un nuovoWelfare, familiare e generazionale, che sappia realmente promuovere la dignità della persona e le sue potenzialità nel corso delle diverse fasi della vita. Un welfare che non si esaurisca nell’assistenzialismo di vecchio stampo, ma che sappia davvero rassicurare i cittadini, dare certezza all’avvenire dei giovani, maggiori opportunità alle donne, più tutele agli anziani, per ripristinare quella coesione sociale e territoriale indispensabile a rimettere in moto le energie dormienti del Paese (quello che il Censis chiama capitale umano "inagito" e "dissipato") che sono fortemente presenti nel ceto medio. La fotografia scattata dal Censis di un'Italia delle "sette giare", contenitori con una ricca potenza interna ma che non dialogano tra loro ( poteri sovranazionali, politica nazionale, istituzioni, minoranze vitali, gente, sommerso e media) – conclude Florio – è sempre più nitida ed attuale e ci chiede di accrescere la politica come funzione di rispecchiamento e orientamento della società specie tra il ceto medio”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su: