Fiumi e corsi d’acqua, interrogazione di Perrino e Leggieri

I consiglieri regionali del M5s chiedono di conoscere quali atti e azioni intenda avviare la Giunta regionale per analizzare e approfondire con attenzione la causa dei fenomeni riferiti e documentati dall’Associazione ‘Cova Contro’”

&ldquo;Negli ultimi mesi abbiamo acquisito numerose informazioni a seguito della pubblicazione di una serie di articoli a firma di Andrea Spartaco e Giorgio Santoriello sul sito internet &lsquo;Punto e Basta, Veleni ed Amore per la Lucania&rsquo;: si documenta uno stato di potenziale rischio per la salute pubblica indotto dalla presunta presenza di pericolose sostanze inquinanti in alcuni importanti corsi d&rsquo;acqua e fiumi della Basilicata&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto evidenziano i consiglieri regionale del M5s Gianni Leggieri e Giovanni Perrino che hanno rivolto una interrogazione al presidente Pittella e all&rsquo;assessore Pietrantuono per conoscere &ldquo;quali atti e azioni intenda avviare la Giunta regionale per analizzare e approfondire con attenzione la causa (o le cause) dei fenomeni riferiti in premessa e, in generale, documentati dall&rsquo;Associazione &ldquo;Cova Contro&rdquo;.&nbsp;<br /><br />&ldquo;Fanno accapponare la pelle &ndash; dicono – le immagini del torrente &lsquo;Salandrella&rsquo;, nonch&egrave; l&rsquo;ennesima moria di pesci denunciata alle foci del Basento e del Bradano. Chiss&agrave; se Pittella o il neo presidente della Commissione ambiente, Vincenzo Robortella, avranno avuto modo di vedere&nbsp; il drammatico video girato lungo gli argini del fiume Basento. Dopo un&rsquo;attenta analisi, abbiamo riscontrato che non sono pubblici n&eacute; i dati sullo stato di qualit&agrave; e conformit&agrave; chimica, tantomeno le quantit&agrave; relative ai reflui smaltiti e scaricati presso i depuratori dell&rsquo;area; inoltre, abbiamo appurato che, sempre in riferimento al depuratore di Pantanello, lo scarico di Tecnoparco reca ancora la segnaletica riportante la scritta &lsquo;tubature interrate&rsquo;, nonostante il medesimo sia ormai allocato nell&rsquo;alveo di magra del Basento per diversi metri e le sostanze oleose e nerastre sembrano sedimentate sul margine destro del fiume Basento per oltre 100 metri; e a monte del suddetto scarico, ricadrebbe anche la ditta Ecobas del gruppo Iula&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Riteniamo importante &ndash; concludono Leggieri e Perrino – sapere se esiste una rete di monitoraggio ambientale che possa indagare e chiarire, con attendibilit&agrave; e rigorosit&agrave; scientifica, i motivi, la natura e la reale entit&agrave; in termini di impatto ambientale dei fenomeni venuti alla luce. Ci attendiamo risposte dettagliatissime e concrete, siamo stufi di assistere impotenti al teatro degli orrori rappresentato da decenni di stupri nei confronti del nostro territorio&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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