L’esponente di Idv, sottolinea che “per i Comuni si prevedono tempi difficili persino per garantire il mantenimento dei servizi minimi”
“Ai contribuenti lucani che in questi giorni stanno ricevendo le cartelle esattoriali di Equitalia con la richiesta di presunti pagamenti di tributi locali non effettuati per il 2009, secondo il più classico comportamento vessatorio dei Comuni esattori, il modello di federalismo fiscale così come è stato definito dal governo rappresenta solo uno strumento per togliere soldi dalle proprie tasche”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv) facendo riferimento ai risultati emersi da un’elaborazione condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha analizzato il peso che ricade sui portafogli dei cittadini italiani, della pressione tributaria locale. Per i contribuenti della provincia di Potenza, secondo lo studio, la pressione tributaria locale in media è di 1.043 euro (445 euro quale quota della pressione tributaria comunale, 57 provinciale e 540 regionale) mente per i contribuenti della provincia di Matera è di 879 euro (288 quota comunale, 51 provinciale e 540 come per i potentini quota regionale).
“Tutto ciò – afferma Autilio – mentre la nuova imposta sui turisti rischia di essere l'ennesimo balzello a carico dei cittadini sull'altare del federalismo comunale. Se le cose stanno così, Italia dei Valori dice no al federalismo, perché la condizione per noi irrinunciabile e' che esso non aumenti le tasse ai cittadini. La legge delega infatti prevede che la pressione fiscale non aumenti con i decreti attuativi e noi di Italia dei Valori vigileremo affinché essa venga rispettata, anche se ci rendiamo conto che in comuni come ad esempio Matera e Maratea, a più forte presenza di turisti, la nuova imposta risulterebbe vantaggiosa. Ma non si può pensare di chiedere meno tributi per i residenti dei propri Comuni e magari richiederne uno nuovo per gli altri. La verità inconfutabile che si ricava dalla lettura dei decreti attuativi del federalismo fiscale è che i fondi assegnati ai Comuni sono troppo scarsi e troppo incerti, mentre le stime del governo sono troppo ottimistiche, la perequazione è ancora troppo confusa”.
Nell’evidenziare inoltre che “il Rapporto Isfel sottolinea che i Comuni dovranno dire addio a gran parte dei trasferimenti statali e all'addizionale sull’energia elettrica e l'Ici sopravvissuta all'abolizione sulla prima casa verrà assorbita dalla nuova Imu dal 2014”, l’esponente di Idv, sottolinea che “per i Comuni si prevedono tempi difficili persino per garantire il mantenimento dei servizi minimi”.