FIPE-CONFCOMMERCIO: SU “FILIERA DEL FUORICASA”

Per la “filiera del fuoricasa” tre sono gli ingredienti fondamentali: qualità, efficienza, valore. E’ l’indicazione che dall’Expo2015, in occasione di Tuttofood, la Fipe-Confcommercio – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – lancia alle 2.623 attività del comparto lucano variegato della “filiera del fuoricasa” di cui il 60% è costituto da bar e pub. Sono i locali più amati e frequentati dai lucani, i più classici del consumo fuoricasa che negli ultimi trent’anni sono cambiati profondamente, seguendo i nuovi stili di vita degli italiani: non più solo luoghi dove sorseggiare una tazzina di caffè ma dove pranzare e trascorrere l’ora dell’aperitivo e del dopocena con un panel di proposte sempre più variegato. Un settore che genera consumi complessivi per 18 miliardi di euro, che impiega oltre 360.000 addetti, di cui il 60% donne, con una situazione occupazionale improntata ad una sostanziale stabilità, come testimoniano i 154.205 contratti a tempo indeterminato (il 72% dei rapporti di lavoro stipulati in questo mercato). E dai noi in Basilicata? Intanto è in controtendenza l’andamento delle consumazioni rispetto alla situazione generale – dal 2010 ad oggi sono diminuiti dell’8,5 per cento i consumi nei bar e del 7,9% nei ristoranti; perdono terreno persino cappuccino e cornetto mattutini (-3,3%): nei bar-pub lucani la tendenza delle consumazioni è considerata invariata nel 58,3% degli esercizi rispetto allo scorso anno; diminuita per il 25% degli esercizi e aumentata per il 16,7%. Quanto alla frequenza degli utenti lucani: l’8,3% tutti i giorni è al bar-pub-snack bar; il 50% 2-3 volte a settimana; il 16,7% una volta a settimana il 16,7% una volta al mese ; l’8,3% non ci va mai. I pubblici esercizi rappresentano sempre più un luogo di incontro e di aggregazione per i giovani tra i 18 ed i 25 anni (46,6%) e per gli ultra sessantenni (38,9%), mentre per gli altri resta soprattutto un luogo in cui consumare. Le modalità di consumo appaiono abbastanza diversificate: prevale il rito della colazione (46,7%) anche se in flessione rispetto al 2010, mentre meno abituale e in leggera flessione è risultato il consumo di aperitivi (13,9%). I consumatori più assidui sono il pubblico di sesso maschile: tra questi infatti il 31,6% ha dichiarato di essere entrato in un bar tutti i giorni e il 25,4% almeno 2-3 volte a settimana. Tra il pubblico femminile, invece, ben il 30,5% ha affermato di non essere entrata in un bar (era il 25,9% nell’indagine del 2010).
bas 03

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