“Molti auspicano il ritorno ad una politica industriale in grado di rilanciare l'economia produttiva e le prospettive di crescita del Paese. Non mi pare che le polemiche da tifoseria nei confronti della Fiat e di Marchionne siano un modo intelligente di far politica su questo tema". E’ quanto sostiene il coordinatore regionale di Fli sen. Egidio Digilio, per il quale “la visita di Marchionne alla Sata di Melfi, pur coincidendo con l’annuncio di nuova cigo e pertanto sotto auspici non proprio ottimistici, dopo l’annuncio della produzione a Melfi di due nuovi modelli di Suv, in aggiunta alla Punto, è comunque un passo positivo per passare dagli spot alle azioni concrete per provare che in Italia e' ancora conveniente produrre automobili e i cali di vendita della Fiat, probabilmente, non dipendono dai costi di produzione ma da altri fattori. Inizi dunque la Fiat ad investire in sviluppo e progettazione; mezzi e uomini non mancano all'interno dell'azienda, al fine di creare delle automobili che rispondano realmente alle esigenze del mercato".
”Certo – aggiunge – in Italia e' sempre mancato un piano di politica industriale forte e concorrenziale per questo oggi e' ancora più indispensabile che tutti facciano la propria parte, azienda, sindacati e governo per poter aggredire il mercato e mettere nelle condizioni la Fiat di continuare a produrre auto in Italia. Per la Sata, ci sono adesso le condizioni per ridare serenità ai dipendenti e dell’indotto e per convincere la Giunta Regionale ad assumere quell’iniziativa sempre annunciata e mai attuata, di intesa con le altre Regioni dove sono in produzione stabilimenti Fiat, per dare un ruolo al Centro Tecnologico di San Nicola di Melfi e rafforzare le prospettive a medio termine dello stabilimento lucano. Condivido la posizione dell’Ugl che, a differenza degli irriducibili della Fiom, non si occupa di ‘presidi di benvenuto’ a Marchionne, perchè scongiurare un 2013 negativo si può solo se si mantengono gli impegni presi facendo partire l’investimento in Sata e smentendo in questo modo i soliti prevenuti”.
bas 06