"L’annuncio della cassa integrazione alla Fiat di Melfi, per modalita’ e contenuti, articola una vera e propria trappola per giustificare scelte di allocazione produttive e di uso degli ammortizzatori sociali senza precedenti. Siamo all’inganno programmato con l’uso di una vasta batteria di propaganda ed eventi: annuncio di investimenti e parate pubbliche con l’uso massiccio dei mezzi di comunicazione.La verita’ e’ che si taglia il lavoro e la produzione a Melfi e si spreme lo Stato con la Gig". Lo dichiara in una nota il Cseres di Basilicata. "Due anni per ristrutturare una linea di produzione – prosegue la nota – sono, dal punto di vista tecologico e della fattibilita’, un tempo eterno che non ha precedenti in nessuna multinazionale o azienda di livello nazionale o internazionale. La fiat ha impiegato di meno a costruire la Sata ora cerca tempo e risorse per giustificare un progetto debole e confuso, come hanno osservato importati esperti e valutatori di calibro mondiale". "Si tratta di una questione nazionale, – conclude il Cseres – come nazionale e la vicenda sulla gestione delle risorse produttive. Occorre da parte della Regione, delle forze politiche e sociali,dei lavoratori e delle popolazioni uno scatto di protesta e di iniziativa altrimenti la situazione economica e sociale complessiva della Basilicata diventera’ irreversibile".
BAS 05