Festa Repubblica e Tito Città, Autilio: valore simbolico

Per il vicepresidente del Consiglio regionale “il titolo di città a Tito è riconoscimento che di fatto rafforza di significato la nostra carta costituzionale che sancisce uguali diritti per piccole e grandi comunità locali”

"La Festa della Repubblica è occasione per ricordare i valori fondamentali, e ancora oggi attuali, della Costituzione e per ricordare il sacrificio di vite umane di tantissimi italiani per costruire l'Unità d'Italia. Il nostro primo pensiero è alle condizioni di salute del capitano Gennaro Masino, ferito gravemente ad Herat in Afghanistan e per questo siamo fortemente riconoscenti al Presidente della Repubblica Napolitano che ha voluto indirizzare ai militari italiani di ogni grado, specialità e categoria il plauso incondizionato dei cittadini, la riconoscenza delle popolazioni presso le quali ogni giorno essi prestano la propria opera di protezione e di assistenza". E' quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (ldv) sottolineando che "in Basilicata la celebrazione ha simbolicamente coinciso con il decreto del presidente Napolitano che concede a Tito il titolo di città. Un riconoscimento che di fatto rafforza di significato la nostra carta costituzionale che sancisce uguali diritti per piccole e grandi comunità locali e l'opportunità di diventare città attraverso motivazioni non esclusivamente demografiche ma storiche, culturali e civili. E' un' ulteriore testimonianza – dice Autilio – della grande ricchezza del nostro Paese, un Paese fatto di migliaia di municipi, di giacimenti culturali, di tradizioni e passioni civili. Ed è anche un segnale positivo di come l'indicatore demografico che condiziona fortemente i trasferimenti statali non può essere l'unico elemento da prendere in considerazione per un Paese che vuole considerarsi solidale”.

“Ma non si deve mai dimenticare – sostiene – che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro, tema di grande e drammatica attualità', per la grave crisi che da tempo investe il Paese, riguarda milioni di italiani e prima di tutto i giovani e le donne. Per questo la Festa non può che essere l'occasione per rinnovare un impegno, ciascuno per la propria responsabilità politica ed istituzionale, ad affrontare il futuro delle giovani generazioni.
Infine c'è la sfida del federalismo. Sosteniamo il processo di riforma dello Stato in senso federalista, purché questo sia equo e solidale, basato sull'autonomia dei territori e capace di esaltare Io stesso sentimento di unità nazionale".

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