Matera ha vissuto il suo “Capodanno”, il giorno più lungo e sentito. Una giornata intensa, carica di emozioni e di significati, che ha visto oltre 120.000 presenze complessive, tra cittadini, pellegrini e turisti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, a conferma della forza della Festa della Bruna, giunta alla sua 636^ edizione.
“Fin dalle prime ore del mattino, – si legge in un comunicato dell’ufficio stampa Festa della Bruna – la città si è trasformata in un palcoscenico di spiritualità, identità e appartenenza collettiva, coinvolgendo tutte le generazioni, che si tramandano – spesso in modo istintivo e profondo – i gesti, i simboli e i riti della comunità.
Alle 4.30 la Santa Messa in Piazza Duomo, con la Cattedrale a fare da quinta scenografica, ha dato il via alla giornata. Alle 5.30, la tradizionale Processione dei Pastori, tra preghiere, il fischio distintivo che richiama gli applausi e le batterie pirotecniche, ha visto la partecipazione di circa 40.000 persone; un fiume umano ha portato in processione il quadro della Madonna della Bruna per le vie dei quartieri materani. Le “batterie” mattutine, fra i tanti simboli, rappresentano un rito di iniziazione per i giovani materani, che corrono tra angoli e strade della città, sfidando il rumore e le scintille.
La giornata è proseguita con la vestizione del Generale, la Cavalcata e le bande musicali, fino alla sera, quando si è svolto il momento più atteso e carico di emozione: la Solenne Processione della Vergine della Bruna sul Carro Trionfale, realizzato per il secondo anno consecutivo dall’artista Francesca Cascione attorno al tema giubilare “Mio Signore mio Dio, Tu mia speranza”, che ha attraversato Matera fino ai tradizionali Tre Giri in Piazza Duomo a rappresentare l’atto di affidamento della città alla Bruna.
Infine, il momento clou: lo strazzo del Carro trionfale, intorno alle 24:00, è stato vissuto come sempre con un crescendo di suspense. Un rito catartico di rinascita e liberazione. Un assalto carico di tensione, che ogni anno vede protagonisti i fedeli più impavidi, pronti a sfidarsi per conquistare un pezzetto del Carro, da custodire gelosamente per un altro anno di protezione mariana.
Imponente il dispiegamento di forze per garantire la sicurezza: circa 200 unità coinvolte, tra forze dell’ordine, volontari della Protezione Civile, Polizia Locale, presidi sanitari e personale dell’organizzazione, oltre agli “angeli del carro”, figure fondamentali nella protezione del Carro Trionfale. A chiudere la lunga giornata, lo spettacolo di fuochi pirotecnici nello scenario suggestivo della gravina e dei Sassi.
In attesa del prossimo grande traguardo – Matera Capitale dell’Accoglienza del Mediterraneo 2026, dopo il prestigioso titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 – la città ha dimostrato ancora una volta di saper coniugare intimità spirituale e apertura al mondo, accoglienza e radicamento, modernità e tradizione.
La 636^ Festa della Bruna si chiude con un bilancio che va ben oltre i numeri: Matera resta un laboratorio vivente di comunità, capace di emozionare, custodire e rinnovare la sua storia millenaria”.