“Incontrando in commissione lavori pubblici del Senato l'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Michele Mario Elia, in occasione della presentazione del programma degli investimenti 2010/201, nel prendere atto della previsione dell'intervento di ammodernamento della rete Potenza /Foggia per 200 milioni di euro finanziato con le risorse del piano per il Sud, che ci connette con la linea di alta velocità Napoli-Bari, ho riproposto la necessità dell'ammodernamento della linea ferroviaria Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno, l'unico tracciato che metterebbe in condizione la Basilicata di poter essere servita efficientemente dalla rete ferroviaria, intervento peraltro che connetterebbe i due grandi porti del mediterraneo quello di Taranto e quello di Salerno”.
Lo ha fatto sapere, in una nota, il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “Per la Basilicata puntare sull'asse Basentano e sulla sua rete ferroviaria rappresenta un nodo strategico che dovrà entrare di peso nei prossimi negoziati con il governo nazionale.
Lo stesso ruolo della regione Basilicata come cerniera nello scacchiere trasportistico del Sud, non è reale se non si concretizza il potenziamento e l'ammodernamento della linea ferroviaria Metaponto-Potenza-Salerno. Connettere il Metapontino, con il suo potenziale turistico e agricolo, con i nodi ferroviari del Tirreno (Salerno) e dell'Adriatico (Bari) attraverso il potenziamento e l'ammodernamento della rete ferroviaria Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno, è una priorità che deve entrare nelle opere strategiche del Mezzogiorno e del Paese. Nei prossimi giorni – ha ricordato Latronico – ho chiesto all'amministratore delegato Elia di essere ricevuto per approfondire le problematiche connesse alla rilevante questione su cui auspico la formazione di un fronte unitario di tutte le forze di governo regionali e nazionali per incardinare almeno gli atti di progettazione degli interventi al fine di scongiurare la circostanza che con i nuovi programmi di intervento sulla rete ferroviaria la Basilicata si ritrovi nella condizione di accrescere il suo deficit infrastrutturale”.
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