Fenice, prosegue l’attività della Commissione d’inchiesta

Ascoltato il direttore del dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, Donato Viggiano

Prosegue l’attività di indagine conoscitiva della Commissione consiliare d’inchiesta Fenice, presieduta da Nicola Pagliuca (Pdl). Al centro dei lavori odierni l’audizione del direttore del dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, Donato Viggiano, volta a chiarire alcuni aspetti relativi alle attività poste in essere dall’ente regionale nel periodo 2000/2003. “L’obiettivo della Commissione – ha spiegato Pagliuca rivolgendosi al direttore del dipartimento Ambiente – è di capire cosa non ha funzionato nella ‘macchina’ amministrativa nelle azioni di controllo all’impianto Fenice”. “Ciò – ha ribadito il consigliere Romaniello (Sel) – per evitare di compiere gli stessi errori commessi in passato e fare meglio in futuro”.

Di qui la richiesta dell’organismo consiliare a colmare quel ‘buco’ di dati sul controllo ambientale dal 2000 al 2003, ossia prima del trasferimento ad Arpab del sistema di monitoraggio dell’ambiente del melfese. Altri aspetti messi in evidenza l’acquisizione del “punto bianco” cioè l’analisi dello stato di riferimento iniziale dell’attività di monitoraggio soprattutto per quanto riguarda le acque di profondità e l’accertamento delle cause dell’inquinamento.
Il dirigente generale nel ribadire l’attenzione che si sta ponendo e che si porrà sull’intera vicenda per innalzare l’asticella dei controlli sul sito in esame, ha fatto presente la difficoltà ad acquisire la documentazione relativa ad un’attività svoltasi nell’ultimo decennio e ha reso noto l’indirizzo emerso durante la Conferenza di servizio che va nella direzione di codificare in maniera chiara “chi fa che cosa”.

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