"I tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata hanno assistito e supervisionato, in queste ore, alle operazioni di campionamento relative alle emissioni in atmosfera dei camini E1-forno a griglia- ed E2 -forno rotante- del termovalorizzatore “Fenice EDF” di Melfi, effettuate dalla ditta “Ecoresearch”, società di Bolzano a capitale interamente pubblico .
I metodi utilizzati – spiega una nota dell'Arpab – osservano le linee guida e la normativa vigente.
In particolare sono state effettuati i campionamenti delle diossine, furani, IPA e metalli pesanti, acido cloridrico, acido fluoridrico, ammoniaca, i parametri di combustione, ossido di carbonio, ossido di azoto e ossidi di zolfo (CO, NOx e SO2) e la determinazione di composti organici volatili espressi come carbonio organico totale.
La ditta trentina si è impegnata a trasmettere all’ARPAB i certificati di taratura di tutte le apparecchiature utilizzate.
Questi controlli – prosegue l'Arpab – sono finalizzati al rispetto delle prescrizioni relative alle emissioni in atmosfera contenute nell’AIA rilasciata dalla Regione Basilicata con DGR 428/2014 e alla verifica del rispetto dei limiti di concentrazione previsti in normativa .
In seconda battuta i campioni, così prelevati e sigillati, saranno poi analizzati presso il laboratorio Ecoresearch i cui tecnici potranno avvalersi della presenza del personale ARPAB e di rappresentanti di “EDF Fenice”.
“Queste attività, ha evidenziato il direttore dell’Agenzia preposta alla tutela dell’Ambiente di Basilicata, dott. Aldo Schiassi, danno impulso alla rideterminazione delle funzioni di Istituto di ARPAB e, nelle more della riorganizzazione dell’attività diagnostica, rafforzano la gestione diretta e sistematizzano le collaborazioni più qualificate all’interno del sistema agenziale.”
“L’ARPAB , ha continuato il dott. Schiassi, è nel contempo impegnata a definire con l’Università degli Studi della Basilicata l’attivazione di un laboratorio diagnostico integrato per la determinazione dei microinquinanti organici così da assicurare sul territorio lucano un servizio autosufficiente rilevantissimo per il monitoraggio ambientale”.
BAS 05