Fenice, Leggieri: situazione inquinamento inaccettabile

Il portavoce regionale del M5s: “La situazione dell’area industriale di San Nicola di Melfi è sempre più preoccupante”. “Dare seguito alla mozione approvata all’unanimità in Consiglio regionale”

&ldquo;Le notizie apparse sui giornali in questi giorni e il comunicato emesso dal Comitato diritto alla salute fanno emergere una situazione gravissima che per troppo tempo &egrave; stata tenuta sotto silenzio&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiarato dal consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri, che continua affermando: &ldquo;Soltanto il 10 febbraio del 2017, da quanto si apprende, l&rsquo;Arpab ha reso disponibile su internet i risultati di una serie di controlli effettuati all&rsquo;esterno del sito di Fenice &ndash;Edf – Rendina Ambiente. Controlli effettuati&nbsp; nel mese di ottobre 2015 e resi noti dopo 1 anno e quattro mesi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I dati pubblicati e relativi alle acque sotterranee &ndash; sostiene Leggieri – mostrano sforamenti dei livelli di Ferro, Manganese, Floruri, Triclometano, Tetracloroetilene, Tricloetilene, Dicloropropano. Si tratta di metalli e sostanze cancerogene che confermano quanto gi&agrave; si sospettava, ovvero che l&rsquo;inquinamento prodotto dall&rsquo;inceneritore Fenice alle falde acquifere va ben oltre il sito contaminato ed &egrave; molto pi&ugrave; grave di quanto sino ad oggi ipotizzato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Siamo stanchi &ndash; sottolinea il consigliere – di dover prendere atto della situazione, &egrave; arrivato il momento di andare a fondo e vogliamo che qualcuno inizi a spiegarci come &egrave; possibile che sostanze che non dovrebbero essere presenti, puntualmente vengono trovate nelle fale acquifere e con valori anche spaventosi. Cosa non funziona ? Da cosa dipendono questi continui sforamenti ? Perch&eacute; le acque della zona industriale di San Nicola di Melfi sono piene di Ferro, Manganese, Floruri, e altro ancora?&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Si tratta di una situazione inaccettabile che non pu&ograve; pi&ugrave; passare sotto silenzio. Una situazione &ndash; dice ancora Leggieri – che deve essere affrontata con celerit&agrave; e senza pi&ugrave; alcun tentennamento perch&eacute; sono a rischio la salute pubblica di moltissimi cittadini che per varie ragioni entrano a contatto con le matrici ambientali inquinate. Basta allora indecisioni e perdite di tempo e basta concessioni di credito, la societ&agrave; che gestisce l&rsquo;inceneritore deve procedere immediatamente ad una seria e completa bonifica di tutta l&rsquo;area interessata. Allo stesso tempo, la Regione Basilicata deve dare seguito alla mozione presentata dallo scrivente ed approvata all&rsquo;unanimit&agrave; in Consiglio regionale per effettuare un adeguato e completo screening sanitario sulle popolazioni dell&rsquo;area del Vulture. Ma, soprattutto, &egrave; arrivato il momento di invertire la rotta e di attuare politiche di gestione dei rifiuti alternative, non &egrave; possibile continuare a pensare che l&rsquo;incenerimento dei rifiuti sia la soluzione, non &egrave; possibile continuare ad aggrapparsi all&rsquo;inceneritore Fenice per risolvere i problemi causati dalla pessima gestione del ciclo dei rifiuti regionali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Certo &ndash; rileva Leggieri – se a causa della cattiva gestione delle discariche e per l&rsquo;incapacit&agrave; di tantissimi Comuni di avviare cicli di raccolta differenziata virtuosi, siamo costretti a ricorrere in emergenza all&rsquo;incenerimento, non riusciremo mai ad uscire da questa situazione. Per questa ragione occorrono politiche serie in materia di rifiuti, bisogna guardare al rifiuto come ad una risorsa e non come ad un problema. La soluzione &ndash; conclude – &egrave; mettere in campo una vera e convinta politica di &lsquo;rifiuti zero&rsquo; e non continuare con metodi di gestione obsoleti&rdquo;.<br />

    Condividi l'articolo su: