"Mentre in Parlamento si discute di riforma elettorale e di riforma del Senato, tanti, troppi lavoratori stanno spronfondando nella più totale disperazione, ignorati dalle Istituzioni. Per cui, mi scuso per la modalità inusuale ma, dopo aver esperito tutte le prerogative concesse a noi parlamentari per interloquire con il Governo, mi permetto di consegnarle direttamente la lettera che i lavoratori della ex-Irisbus mi hanno pregato di farle avere".
Così il senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di Sel in commissione Lavoro, scrive al presidente del Consiglio per chiedergli di ascoltare le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori dell'ex Irisbus.
"Quella dell'ex Irisbus – scrivono i lavoratori – è una vertenza che dura ormai da più di tre anni, da quando Marchionne ha deciso di delocalizzare la produzione di autobus all’estero, e che ora sta per concludersi nel peggiore dei modi. Infatti, il 31 agosto 2014 scade la Cigs in deroga e per i lavoratori si apriranno le porte della mobilità. Per questi motivi, chiediamo a Renzi di dare seguito alle belle parole dette durante il suo giro in camper nel 2012 per raccogliere consensi alla sua candidatura a segretario del Pd: intervenga con adeguati finanziamenti pubblici per la ex Irisbus e la Bredamenarinibus, salvando così ben 500 famiglie e sostenga la costituzione di un polo nazionale per il trasporto pubblico locale, promosso anche con una mozione votata da tutto il Parlamento, per la produzione di mezzi ecosostenibili a basso impatto ambientale".
"Si tratta – ha concluso Barozzino – di un sos da parte di chi sta morendo di 'non lavoro', di chi è disperato e non può essere lasciato solo".
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