Per il capogruppo dell'Idv la Regione deve vigilare invece sul rispetto dei tempi e deve impegnarsi a risolvere la questione ambientale del Fiume Cavone
“Un crono-programma puntuale, che offra una precisa scansione temporale degli interventi da attuare, in base agli impegni assunti nella riunione di questa mattina, per giungere all’estate 2013 con l’ex Club Med pienamente operativo e aperto al pubblico”. Lo chiede a Italia Turismo il presidente del gruppo Idv alla Regione Nicola Benedetto, al termine del tavolo istituzionale con il direttore generale, Carlo De Romedis, e che ha visto la partecipazione anche delle rappresentanze di associazioni imprenditoriali e dei lavoratori. "Che quello di oggi – sottolinea Benedetto – sia il punto di svolta dell’annosa questione della riapertura del villaggio turistico di San Basilio, che sta avendo inevitabili ripercussioni economiche ed occupazionali sul territorio. La gente si aspetta azioni concrete. Dunque tante parole diano finalmente seguito ai fatti. Ci auguriamo, come promesso da De Romedis, che il prossimo anno la comunità del Metapontino possa davvero assistere al taglio del nastro e che l’ex Club Med dismetta l’immagine del cantiere perenne e inizi così un nuova vita all’insegna della piena funzionalità”.
“Ringrazio il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani – prosegue il capogruppo dell'Idv – che ha sollecitato con me questa riunione e il presidente della Provincia di Matera Stella per averla promossa. Ringrazio altresì tutti coloro che vi hanno preso parte dimostrando grande attenzione e sensibilità. La struttura va riadeguata, gli interventi sono considerevoli, soprattutto quello che interessa l’ampliamento della piscina: bisogna appaltare lavori per 20milioni di euro. De Romedis ha assicurato che entro giugno di quest’anno verranno completate le procedure degli appalti, per poter poi avviare i lavori di ristrutturazione e di adeguamento necessari. Pieno impegno quindi da parte sua, pena, come egli stesso ha dichiarato questa mattina, le dimissioni da Italia Turismo qualora non si dimostrasse in grado di mantener fede alla tempistica. Mi auguro che questo non accada, perché sarebbe un ulteriore fallimento non di De Romedis, che sono certo avrà qualche altro incarico futuro di spicco da rivestire, ma del nostro territorio, costretto a rapportarsi con l’ennesima incompiuta o occasione sprecata”.
“Altrettanto di rilievo, come è emerso stamani – afferma ancora Benedetto – la questione ambientale. Un villaggio turistico in riva al mare che non può fruire della spiaggia a causa degli scarichi contigui del Fiume Cavone, che com’è noto raccoglie i liquami dei paesi a monte e li porta a valle, alimenta quella teoria per cui talvolta la realtà supera la finzione o se non la supera la eguaglia. La scena di Cetto Laqualunque, stupito per la protesta di un ospite inglese del suo villaggio senza acqua e con lo scarico della fogna a mare a due passi dai bungalow, l’abbiamo vista al cinema e abbiamo anche sorriso. Ma che il cinema resti al cinema. Ci stiamo impegnando per risolvere un problema annoso e dobbiamo affrontarlo nella sua interezza, non dimenticando le problematiche ambientali. La questione del Fiume Cavone va presa di petto, una volta per tutte. Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata deve trovare una soluzione. Avere un villaggio a mare senza il mare è un controsenso, altrimenti anche a Villaggio, finalmente funzionante, avremmo agito alla “Qualunquemente” maniera. E non c’è da stupirsi se poi si finisce sui quotidiani nazionali, oggetto dell’ennesimo scherno dell’elite culturale del Nord, come è accaduto per la questione petrolio”.
“Ci tengo a sottolineare – conclude Benedetto – che un altro anno è trascorso dalle riunioni a Matera in Prefettura dell’aprile 2011 e subito dopo a Maggio a Roma in cui vi furono altrettante convincenti esternazioni, rivelatesi poi inconcludenti. Italia Turismo farà la sua parte con l’impegno di coinvolgere, nel rispetto della normativa, le imprese del territorio, affinché ci siano ricadute economiche sulla comunità, da tutti i punti di vista. Noi come Regione e come istituzioni, ognuno nel suo ambito di competenza, siamo chiamati a fare la nostra parte nella vigilanza, affinché non si creino imbuti burocratici che possano rallentare le opere, dando costantemente conto alla comunità dello stato dell’arte”.