Eni, Romaniello: serve chiarezza su sua presa di posizione

Il consigliere regionale del Gruppo misto: “Cosa si nasconde dietro la decisione di Eni di sospensione dell’attività?”

&ldquo;Pittella, con una Giunta straordinaria dopo la riunione di venerd&igrave; tenutasi in Prefettura, adotta un provvedimento di sospensione dell&rsquo;attivit&agrave; del Centro oli di Viggiano, i cui contenuti sono ancora ignoti a tutti non essendo ancora pubblica la delibera ed Eni anticipa la sospensione delle attivit&agrave; prima della notifica da parte della Giunta&rdquo;. Questi i fatti esposti dal presidente della seconda Commissione consiliare, Giannino Romaniello.<br /><br />&ldquo;A due mesi di distanza dalla scoperta degli sversamenti dai serbatoi del Centro &ndash; continua Romaniello – si scopre che l&rsquo;acqua delle falde contenenti gli inquinanti defluisce a valle dell&rsquo;impianto con il rischio che arrivi all&#39; Agri e, quindi, alla diga del Pertusillo. Meno male che non ci sono state piogge, altrimenti si sarebbe dovuto registrare l&rsquo;inquinamento nell&rsquo;invaso (siamo sicuri che ad oggi non ci siano sostanze inquinanti nella diga?). Condividiamo quanto dichiarato dalle varie associazioni ambientaliste, a partire da COVACONTRO che il provvedimento &egrave; tardivo e dovuto. Forse bisognava, gi&agrave; in occasione della conferenza di servizio in cui si erano considerate inadeguate ed insufficienti le azioni di bonifica proposte da Eni, adottare, coinvolgendo lo stesso Ministero dell&rsquo;ambiente il provvedimento di sospensione cautelare delle attivit&agrave; e l&rsquo;accelerazione delle azioni intimate&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non apparteniamo &ndash; sottolinea Romaniello – a quella categoria che &egrave; contro a prescindere, ma questo ennesimo episodio dimostra che il sistema di monitoraggio e controllo &egrave; ancora inadeguato, tant&rsquo;&egrave; che l&rsquo;inquinamento nel pozzetto &egrave; stato scoperto da un lavoratore a seguito di una normale ispezione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nella conferenza stampa &ndash; aggiunge il consigliere – il Presidente ha parlato di straordinario impegno sui controlli, la verifica ed i monitoraggi da parte di Arpab e Dipartimento Ambiente con la collaborazione di Ispra e Ministero affinch&eacute; tutto ci&ograve; che &egrave; stato intimato ad Eni venga realizzato nei tempi dovuti. I tempi dovuti sono 90 giorni? L&rsquo;entit&agrave; dell&rsquo;inquinamento, l&rsquo;area interessata, le modalit&agrave; di realizzazione della barriera idraulica e lo stesso processo di prelievo e trattamento delle acque inquinate sono condivisi da Eni o la stessa con il provvedimento di sospensione adottato in modo unilateralmente intende procedere in modo autonomo per poi eventualmente aprire un contenzioso in sede amministrativa?&nbsp; Sono queste &ndash; dice Romaniello – le domande che ci poniamo ed alle quali speriamo il Presidente risponda con la comunicazione in Consiglio, oltre che mettere a disposizione dello stesso tutta la documentazione prodotta, a partire dai verbali di tutte le riunioni tenutesi unitamente ai contenuti della delibera, al fine di mettere il Consiglio in condizione di poter esprimere un parere compiuto e, nello stesso tempo, rendere trasparente ed portata di tutti l&rsquo;azione intrapresa&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Questo ennesimo episodio &ndash; sostiene Romaniello – dimostra ancora una volta l&rsquo;atteggiamento irriguardoso di Eni e dello stesso Governo nazionale verso i cittadini lucani e ci convince ancora di pi&ugrave; che l&rsquo;estrazione del petrolio non &egrave; un&rsquo;opportunit&agrave;, ma un problema ed un ostacolo ad un nuovo processo di sviluppo ecosostenibile. Serve una nuova politica energetica nazionale ed un&rsquo;accelerazione dall&rsquo;uscita dal fossile&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel frattempo &ndash; conclude Romaniello – visto che il Cova c&rsquo;&egrave;, serve l&rsquo;attivazione da parte del Governo nazionale di un tavolo di confronto con Regione, sindacati ed associazioni del mondo ambientalista pi&ugrave; rappresentative per definire una strategia comune da confrontare con Eni per la salvaguardia dell&rsquo;ambiente e della salute dei cittadini della valle&rdquo;.<br />

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