Eni; Prinzi (Idv): si cedano quote gratuite alla Basilicata

"L’operazione di dismissioni di quote azionarie dello Stato dall’Eni non è nuova. Già a settembre 2012 il governo Monti tentò la stessa strada: la Cassa depositi e prestiti (Ministero Economia) per finanziare l’operazione Snam dopo aver ceduto sul mercato azionario, tra il 7 agosto e il 13 settembre 2012, 61.744.750 azioni ENI, pari all'1,7% del capitale della società, annunciò che avrebbe ceduto la quota rimanente dell'1,6% di Eni (58.255.250 azioni)".
Lo ricorda il consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi, per il quale "una quota, sia pure simbolica", deve essere ceduta "gratuitamente dal Ministero all’Economia attraverso la Cdp, che comunque assicuri la partecipazione della Regione all’assemblea dei soci. Ciò consentirebbe – secondo Prinzi – di esercitare un ruolo di informazione diretta e di verifica dell’attività estrattiva Eni in Basilicata e rafforzerebbe realmente il controllo pubblico sull’estrazione e sulla produzione di greggio, materia questa che si presta a non poche polemiche in assenza di controllo bipartisan. Sarebbe dunque un’occasione per rafforzare tra le comunità locali che vivono in Val d’Agri quel sentimento di 'beneficio' che, come è noto, è ancora lontano da trasformarsi in atti concreti. Non capisco perché fondi sovrani del Kuwait, Abu Dhabi e del Qatar possano acquistare azioni della società petrolifera italiana sino a costituire un pacchetto di tutto rispetto, come avvenuto lo scorso anno (dicono gli analisti della finanza pari a circa l'1% del capitale che, ai prezzi attuali di mercato, vale attorno ai 600 milioni di euro) e non ci possa esistere un pacchetto azionario tutto lucano intestato in proprietà al Governatore e ad alcuni sindaci facente funzioni. Confido in proposito nel neo Governatore Pittella che nell’agenda della “Rivoluzione democratica” lanciata durante la campagna elettorale ha messo tra le priorità un diverso atteggiamento nei confronti delle compagnie petrolifere in difesa degli interessi delle nostre comunità a partire da quelle del comprensorio petrolifero Val d’Agri. Infine ritengo che  la gestione del gas che l’Eni cederà ai Comuni della Val d’Agri a seguito della realizzazione della Quinta linea del Centro Oli di Viggiano va affrontata con tutti i soggetti istituzionali (Comuni, Area Programma, Regione e Provincia) senza personalismi, senza fughe in avanti e in stretta sintonia con i soggetti sociali interessati oltre i cittadini e le famiglie, vale a dire i titolari di pmi di ogni settore d’attività e del mondo agricolo".

bas 07

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